Dalla D’urso morto che parla e svela il colpevole. Qui quo qua, scettici, indagano.

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 una pillola televisiva di Salvo Figura. Dopo Giletti e Brosio, ci riprova la D’Urso. Ma cambia il soggetto. Là Dio, la fede i miracoli e i soli che girano, qui i sensitivi che parlano con le entità defunte.

Ma fin qui niente male. Ognuno è libero di scegliersi di quale ignoranza morire.

C’è chi muore di ignoranza idraulica: Chi non capisce un tubo.

C’è Chi muore di ignoranza sessuale: Chi non capisce un c***.

C’è chi muore di ignoranza religiosa: Chi non capisce una madonna.

La D’Urso vorrebbe farci morire di ignoranza “legale” o da “magistrati”.

Il fatto? L’omicidio di Roberta Ragusa, perché di questo parlava il sedicente sensitivo - apparso in una puntata del programma di questa conduttrice – che afferma di conoscere il nome dell’omicida e di averlo rivelato al Magistrato. E questi, non solo sembrerebbe credergli, ma avrebbe aperto un’inchiesta avvalendosi dell’aiuto del sensitivo.

Ma siamo davvero a questo punto con la giustizia?

Ma allora mille volte meglio credere ai miracoli dei soli che girano, piuttosto che a un fanfarone che dice di parlare con lo “spirito”(lui la chiama entità) della defunta, che gli avrebbe detto nome e cognome dell’assassino e luogo della sepoltura.

Giuro che mi arrendo davvero davanti a tanta ignoranza.

Mi chiedo a questo punto se sarebbe il caso di coinvolgere nelle indagini, Babbo Natale, la Befana, Topolino e Qui Quo Qua.

Featured image, Totò in una mitica scena da 47 morto che parla il film del 1950 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia.

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