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Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo

Creato il 16 novembre 2011 da Mammaecocheap
Il giorno che avrò una casa tutta mia, bella vuota, come una tela da iniziare a dipingere, quel giorno la mia creatività potrà finalmente avere sfogo. Per ora, vivendo in affitto (appartamento già arredato) mi limito a fantasticare sulla casa dei miei desideri. Non sogno marchi conosciuti e blasonati, ma un assalto alle discariche, ai mercatini dell'usato, alle cantine delle vecchiette, per scovare materiale da rinnovare. Ovviamente il tutto mixato con pezzi ikea. Ecco una mia fonte d'ispirazione: Thomas Wold.
Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativoDalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo
Mentre per il bagno e la cucina vorrei emulare niente popò di meno che Gaudì. (Avete presente i suoi mosaici a Parc Guell?). Utilizzerei la tecnica "trencadìs", che consiste nell'usare frammenti di ceramica riassemblandoli in una configurazione apparentemente casuale. Gaudì era un riciclone ecologicista: per le sue opere faceva uso di frammenti di tazzine e piatti di scarto.
Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo  Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo
Non che nell'attuale casa in affitto non abbia fatto nulla. Con il consenso della proprietaria ho dato nuova vita a dei mobili. Una vecchia e anonima credenza è stata riadattata a libreria, togliendo le antine e ridipingendola, mentre un mobiletto porta tivù è diventato verde lime e ora fa bella mostra di sè in camera da letto, dove contiene i pannolini lavabili del cinghialetto.Il frigo anni 70 (purtroppo per niente classe A...) da marrone anni '70 appunto, è diventato metallizzato e su un lato funge da lavagna (tutto grazie a plastiche adesive). Avrei dovuto fare un servizio fotografico "BEFORE & AFTER" per rendere meglio l'idea.
Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo
Dalla discarica alla casa ovvero l'arte dell'arredamento creativo
Essendo a casa in disoccupazione, tempo per rivedere altri angolini ne ho...forse la prossima vittima sarà la porta d'ingresso (ora rivestita di una moquettina improponibile sempremarroneanni70). Mio marito trema già all'idea. Ma se ne deve fare una ragione, perchè quando avremo una casa tutta nostra sarà lui a dover sgobbare: prima per andare in discarica, poi costruire i mobili!
ndr: non credo che in realtà si possa andare in discarica liberamente. Anche se all'epoca in cui studiavo all'università di milano mi era giunta voce di ragazzi che lì vi avevano recuperato di tutto, ma proprio tutto per la casa (compresi i sanitari). Di sicuro girando nei mercatini o anche accanto ai cassonetti si può trovare roba interessante. Io ho recuperato un delizioso mobiletto ikea in perfetto stato. E anche una bicicletta modello Graziella.

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