Dalla èlite finanziaria alla democrazia oligarchica. Fino al finale travolgente: La Dittatura Tecnocratica

Creato il 14 marzo 2012 da Mirella
Fornero è la Margaret Tatcher del Po. Mario Monti è un tecnocrate in loden. Invece dei panzer e dei carrarmati sulle strade, ci hanno assalito a colpi di spread. Hanno mandato via il governo, democraticamente eletto (anche se la nostra è una democrazia parlamentare), hanno svilito il Parlamento chiamandole "le camere dei nominati", hanno svuotato la democrazia con l'acquiescenza di un post-comunista (che non gridò ai carrarmati in Ungheria!). E poi - una volta preso il potere pacificamente - hanno .
"Gli attuali tecnocrati prima lanciano il loro malefico assalto a tutto campo contro le condizioni di vita e di lavoro, con il consenso parlamentare, e poi di fronte ad una resistenza intensa e determinata posta in essere dai “parlamenti della strada”, procedono per gradi ad aumentare la repressione caratteristica di uno stato di polizia… mettendo in pratica un governo da stato di polizia incrementale".
Dalla èlite finanziaria eravamo passati già da decenni alla democrazia oligarchica (la post-democrazia).
Ma il "bello" dei Chicago-boys deve ancora avvenire. Il finale travolgente prevede un Pinochet a capo della Dittatura Tecnocratica.
"I tecnocrati sono totalmente dipendenti dalle banche estere per le loro nomine e permanenze in carica. Non hanno alcuna infarinatura di base organizzativa politica nei paesi che governano. Costoro governano perché banchieri stranieri minacciavano di bancarotta i paesi, se non venivano accettate queste nomine. Hanno indipendenza zero, nel senso che i “tecnocrati” sono soltanto strumenti e rappresentanti diretti dei banchieri euro-americani. I “tecnocrati”, per natura del loro mandato, sono funzionari coloniali esplicitamente designati su comando dei banchieri imperiali e godono del loro sostegno. In secondo luogo, né loro né i loro mentori colonialisti sono stati eletti dal popolo su cui governano. Sono stati imposti dalla coercizione economica e dal ricatto politico. In terzo luogo, le misure da loro adottate sono destinate ad infliggere la sofferenza massima per alterare completamente i rapporti di forza tra lavoro e capitale, massimizzando il potere di quest’ultimo di assumere, licenziare, fissare salari e condizioni di lavoro. In altre parole, l’agenda tecnocratica impone una dittatura politica ed economica."
"Dai tempi del regime di dominio fascista di Mussolini e della giunta militare greca (1967 – 1973) non si era mai visto un tale assalto regressivo contro le organizzazioni popolari e contro i diritti democratici."
"La dittatura tecnocratica farà ogni sforzo per riportare al potere i politici democratici oligarchici, a condizione che siano mantenute le variazioni regressive poste in essere. Il governo tecnocratico vedrà la sua fine con “vittorie di carta”, a meno che i banchieri stranieri insistano che il “ritorno alla democrazia” operi all’interno del “nuovo ordine”.
L’applicazione della forza potrebbe rivelarsi un boomerang. I tecnocrati e gli oligarchi democratici, rinnovando la minaccia di una catastrofe economica in caso di inosservanza, riceveranno un contrordine dalla realtà della miseria effettivamente esistente e dalla disoccupazione di massa".

"il tempo é il signore di noi tutti, di quelli che lo sanno e di quelli che non lo sanno, ma per questi ultimi é un padrone più duro" (Debord)

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