5 giorni e 4 notti in mare senza toccare terra. Da Creta alla Sicilia, quasi 500 miglia tutte d’un fiato. E’ il tragitto senza soste più lungo che abbiamo fatto fino a questo momento, delle mini prove generali di quello che sarà l’Atlantico a fine anno. Siamo arrivati stanchi, un po’ annoiati per la navigazione troppo lenta, però tutto sommato è andata bene. Che tristezza lasciare la Grecia! Alla fine ci siamo fermati più di un anno fra il mar Ionio e l’Egeo. Abbiamo imparato un sacco di parole in greco e cominciavamo a leggere le scritte per strada e a conversare con la gente locale, per la serie « capisco una parola e immagino come finisce la frase », però era già una bella soddisfazione. Abbiamo persino rinunciato alla Turchia pur di goderci qualche mese in più le isole greche, ancora qualche mese di quella libertà e quella sicurezza che sarà difficile ritrovare in altri mari. La libertà di tirare l’ancora ovunque, niente boe, niente divieti d’ancoraggio. La libertà di navigare senza sentirsi trafficanti braccati ad ogni miglio dalla guardia costiera. Fermarsi una notte a porto e pagare un prezzo giusto. La sicurezza di sapere che a porto c’è sempre una mano pronta ad aiutarti. Lasciare la barca e andare a fare due passi senza dover prima mettere tutto sotto chiave. Dormire sereni in rada con la porta aperta. In questi giorni mi sento particolarmente sensibile rispetto alla questione della sicurezza a bordo perché a Porto Palo di Capo Passero (Sicilia, punta sud-est) abbiamo conosciuto una coppia di francesi e le loro esperienze in Honduras, Guatemala e dintorni mi hanno hanno sconcertato. Ci hanno raccontato di vari episodi di attracco a mano armata ai danni di barche in rada, anche in baie molto frequentate. Non è che non sapessi anche prima che queste cose possono succedere, solo che non ci pensavo, perché in Grecia a queste cose semplicemente non ci pensi. In Grecia tiri l’ancora davanti a una spiaggia isolata e solo pensi a quanto è bello il cielo stellato nelle notti d’estate e l’azzurro bagnato dell’alba. Luglio l’abbiamo trascorso fra le isole del Dodecaneso, le Cicladi e qualche giorno a Creta. Abbiamo un sacco di materiale fotografico e video da pubblicare, Louis sta lavorando a un paio di nuovi reportage bellissimi, solo che con questo caldo ci siamo impigriti e funzioniamo un po’ a rilento.
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