Dalla lotta alla pagnotta

Creato il 17 settembre 2010 da Pierotieni

di Piero Tieni

Oramai nessuno più sembra poterli fermare nella loro inarrestabile metamorfosi da partito di lotta a partito della pagnotta. Ci affliggono da anni con la patacca padana e poi appena scorgono una poltrona vuota, sono rapidissimi nell’inchiodarci sopra le chiappe di figli, mogli e nipoti, come nelle più meste e antichissime storie del tanto deprecato familismo romano. …e il re Umberto che si porta il figlio e il fratello come assistenti al parlamento europeo (con una lauta retribuzione di 13 mila euro/mese a testa); e il figlio Trota designato addirittura erede al trono (auguri…), come nelle antichissime e deturpate monarchie medioevali (alla faccia della rivoluzione padana); e la moglie del re che agguanta al volo 800 mila euro di finanziamento pubblico per la sua scuola privata di leghisti in erba; e la giunta Sabauda di Cota che inforna parenti a più non posso; e il presidente del consiglio del Veneto che scorrazza la fidanzata in ogni dove a spese del contribuente; e adesso la Provincia di Brescia in cui il concorso pubblico lo vinci solo se c’hai un parente che conta, con al bavero la spilletta di Alberto da Giussano… E basta ammorbarci ancora con questa storia della biodiversità padana! Che la smettessero vituperare l’intelligenza altrui col federalismo, la dovolùscion, la secessione o come la chiamano di volta in volta. Basterebbe solo un pizzico di umiltà. Basterebbe che ammettessero finalmente che sono come e peggio degli altri. Hanno solo bisogno che si aggiungano dei posti a tavola. Per loro e per i loro parenti. Punto. Fine della storia.

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