Militari del Camerun hanno condotto un raid oltreconfine dando alle fiamme un villaggio e uccidendo circa 150 persone: lo hanno riferito profughi giunti in un campo di accoglienza gestito dal governo nigeriano, che per ora si limita a confermare l’arrivo di oltre 600 persone nella sola giornata di ieri.
Stando alle ricostruzioni di alcuni testimoni, rilanciate da agenzie di stampa internazionali ma smentite dall’esercito camerunense, la strage è stata commessa il 30 novembre nella regione frontaliera di Banki. Gli assalitori avrebbero dato alle fiamme le case, rubato il bestiame e spinto i sopravvissuti a percorrere a piedi circa 150 chilometri nel tentativo di salvarsi, attraversando il confine tra lo Stato nigeriano del Borno e quello dell’Adamawa.
L’Ente nazionale per le emergenze (Nema), un organismo del governo nigeriano, ha confermato l’arrivo in un suo campo di accoglienza di oltre 600 profughi allo stremo. Tra loro, nei pressi di Fufore, nell’Adamawa, ci sono bambini, anziani e donne.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)