La moda è fatta di corsi e ricorsi e per gli addetti ai lavori è facilmente prevedibile sapere cosa ritornerà, ma il riaffacciarsi degli anni 80, per chi li ha vissuti, non certo è una buona notizia. Esagerati, chiassosi ed eccessivi da ogni punto di vista erano lo specchio di un’epoca ottimista e opulenta. Gli anni 80 non sono stati uno dei momenti più felici in fatto di moda. Se volete sapere esattamente di cosa stiamo parlando, vi consiglio di rivedere il film “Cercasi Susan disperatamente”. Manifesto fedele dell’epoca, ne riporta tutti i codici: calze bucate, fasce tra i capelli, pizzo, minigonne a strati, braccialetti e collane in abbondanza. Le maglie traforate erano indossate a strati, i fuseaux (gli attuali leggings) erano di rigore e le spalline erano esagerate, come esagerata era la tendenza a metterle anche sotto ai capi che non le prevedevano. In fatto di pantaloni il modello di punta erano i Levi’s 501: completamente dritti e a vita alta, erano quanto di meno femminile si possa pensare.
Le gonne a balze in pizzo o tulle andavano per la maggiore spesso abbinate ad un paio di fuseaux al ginocchio (la morte loro e di chi le indossava). Scempio che ci portiamo dietro ancora oggi, l’idea che una fusciacca o cintura messa sopra maglie ampie possa in qualche modo delineare la silouette. In fatto di colori non ci si faceva mancare nulla e accanto alla fortissima tendenza fluo in realtà tutto era concesso pur di non correre il rischio di passare inosservate.
xoxo Alessia
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