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Dalla spiaggia ai campi

Creato il 06 agosto 2010 da Pinobruno

Come tutte le piante, anche quelle marine perdono le foglie, e la Posidonia non fa eccezione. I residui finiscono sulle spiagge, insieme con le alghe, e diventano rifiuti, che – per di più – puzzano quando marciscono sotto il sole. Un problema che può trasformarsi in risorsa, per l’ambiente e l’agricoltura, grazie al progetto dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari di Bari del Consiglio nazionale delle ricerche (Ispa-Cnr) e dal comune di Mola di Bari, finanziato dal programma europeo Life+ .

Dalla spiaggia ai campi la Posidonia si trasforma da rifiuto in risorsa

Posidonia spiaggiata

L’obiettivo  è sviluppare un modello di gestione ecosostenibile dei residui, per il riutilizzo come fertilizzante dei residui di foglie e fusti che finiscono sulle rive.  “Oltre che al compostaggio e all’utilizzazione agronomica del compost –  spiega Angelo Parente, ricercatore dell’Ispa-Cnr  - si interverrà anche per  minimizzare l’impatto sull’ecosistema costiero, mettendo a punto una strategia di pre-trattamento del materiale raccolto che ne migliori l’attitudine al riutilizzo in agricoltura”.

“Le ricerche sul possibile utilizzo della Posidonia oceanica spiaggiata nel compostaggio sono svolte da anni –  aggiunge il ricercatore  - e grazie anche a questi studi, è stata recentemente rivista la disciplina in materia di fertilizzanti e fissata la quantità di posidonia che può essere aggiunta alle biomasse compostabili, sottraendola allo smaltimento in discarica che provoca produzione di percolato, inquinamento delle falde acquifere e aumento dei gas serra”.

Dalla spiaggia ai campi la Posidonia si trasforma da rifiuto in risorsa

Posidonia oceanica

Si aprono così nuove prospettive per l’impiego in agricoltura di queste biomasse spiaggiate. “La posidonia, comunemente ed erroneamente considerata un’alga, è una pianta acquatica superiore che con le sue praterie svolge importanti funzioni: ossigenazione dell’acqua, fissazione dei fondali e protezione delle spiagge dall’erosione, riparo e zona di riproduzione per la fauna marina, nutrimento per pesci, cefalopodi e cordati”, prosegue Parente. “Periodicamente, però, essa perde le foglie e, soprattutto in concomitanza della bella stagione, si ripresenta il problema della gestione dei residui spiaggiati lungo le coste”.

Il progetto Posidonia residues integrated management for ecosustainability (Prime) – svolto in collaborazione con il Comune di Mola di Bari (ente coordinatore beneficiario), la società di ingegneria, consulenza e servizi ambientali Eco-Logica srl, l’azienda di compostaggio dell’Acquedotto pugliese Aseco srl, l’azienda di macchine per la deumidificazione Tecoma – è stato selezionato dal programma europeo Life+ nell’ambito della sezione ‘Politica ambientale e governance, priorità risorse naturali e rifiuti’, tra oltre 600 proposte presentate da organismi pubblici e privati dei 27 paesi membri. Dei progetti che beneficeranno del fondo europeo ben 56 sono italiani e riceveranno complessivamente 94,2 milioni di euro.


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