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Chi è il senza dimora?
Una persona è considerata senza dimora quando versa in uno stato di povertà materiale e immateriale, che è connotato dal forte disagio abitativo, cioè dall’impossibilità e/o incapacità di provvedere autonomamente al reperimento e al mantenimento di un’abitazione in senso proprio. La classificazione ETHOS – European Typology of Homelessness and Housing Exclusion – lanciata dalla FEANTSA nel 2005, è riconosciuta come la definizione comune dei senza dimora. L’ETHOS ricorre agli ambiti fisici, sociali e giuridici di “casa” per creare una tipologia ampia che classifica i senza dimora in base a quattro principali situazioni abitative:
- senza tetto: persone che vivono in strada, in sistemazioni di fortuna o che ricorrono a dormitori o strutture di accoglienza notturna;
- senza casa: persone ospiti in strutture per senza dimora, in dormitori e centri di accoglienza per donne, in strutture per immigrati, richiedenti asilo, rifugiati, persone in attesa di essere dimesse da istituzioni (carceri, comunità terapeutiche, ospedali, istituti di cura, istituti, case famiglia e comunità per minori), persone che ricevono interventi di sostegno di lunga durata in quanto senza dimora;
- sistemazioni insicure: persone che vivono a rischio di perdita dell’alloggio (es: sfratto esecutivo), a rischio di violenza domestica o in sistemazioni non garantite (coabitazione temporanea con famiglia o amici, mancanza di un contratto d’affitto, occupazione illegale di alloggio o terreno);
- sistemazioni inadeguate: persone che vivono in strutture temporanee non rispondenti agli standard abitativi comuni (roulotte, capanna, baracca ecc…), che vivono in alloggi impropri (inadatti per uso abitativo) o in situazioni di affollamento.
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