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Dalla terra della Murgia, 50 anni fa un farmaco anticancro

Creato il 26 febbraio 2013 da Crono @Amaraterramia
dal sito centrostudinatura.it

Dalla terra della Murgia, 50 anni fa un farmaco anticancro

La Daunomicina

Una ricorrenza che ricorda l´importanza di tutelare la biodiversità. Nicola Montepulciano, responsabile cittadino del WWF Andria ricorda l´importante scoperta avvenuta esattamente mezzo secolo fa e lancia una proposta alle Istituzioni competenti:
'Sono trascorsi oltre cinquant’anni da quando alcuni ricercatori della Farmitalia- Carlo Erba, (famosa industria di ricerca farmaceutica italiana), isolarono da un campione di terra raccolto a Castel del Monte (Andria), un microfungo chiamato Streptomyces peucetius o Streptomyces coeruleorubidus. Da questo ricavarono un antibiotico ritenuto utile per combattere varie malattie infettive e gli fu dato il nome di Daunomicina, (perché, così si legge, ricavato dal microfungo scoperto in quella parte della Puglia anticamente chiamata Daunia)'.
'Ben presto si accorsero che questo antibiotico agiva contro alcune cellule tumorali e avviarono altre ricerche. Concluse le quali fu possibile nel 1963 presentare al mondo un valido farmaco anticancro. Quindi, esattamente cinquant’anni fa. Da questo farmaco, in seguito, se ne ricavò un altro, l’Adriamicina,e poi ancora altri. Fu una gloria della ricerca scientifica italiana. Il 2013 è un anno pieno di ricorrenze e molti hanno cercato di elencare tutte quelle possibili. (Dai 700 anni della nascita di Boccaccio ai 200 di quella di Verdi. Dai cinquant’anni della morte di papa Giovanni XXIII e dai cinquanta dell’uccisione di J. F. Kennedy, si va ai cinquant’anni  della tragedia del Vajont, al primo L. P. dei Beatles, al famoso discorso di M. L. King e via dicendo)'.

'A noi del WWF Andria piace ricordare il 50° anniversario della presentazione al mondo di questo forte farmaco anticancro, che fu usato in quasi tutto il mondo, Stati Uniti compresi. Lo ricordiamo anche per dire a tutti quanto la natura sia amica dell’uomo purché la si rispetti. Chi poteva immaginare che la nostra Murgia ci avrebbe regalato questo immenso tesoro, che ha contribuito a salvare da morte precoce tante persone? E quanti altri tesori ci potrà ancora regalare? Certo, la battaglia contro il cancro non è ancora vinta, ci sono altri farmaci, nuovi mezzi, ma la natura è lì sempre pronta ad aiutarci. E’ nostro dovere, perciò, custodire, proteggere questa fetta di territorio, smetterla di violentarla in ogni modo possibile: spietramenti, incendi, caccia, diboscamenti, iperpascolo, discariche di velenosissimi rifiuti di industrie del nord, costruzioni di capannoni, per fantomatiche industrie, puntualmente abbandonati, ville, villette, motocross ovunque, boschi compresi, abbattimenti di querce plurisecolari,di boschi di querce,campi da golf, cave, aperture di strade inutili, scarsissimamente frequentate ed altro ancora. E’ da augurarsi che il Parco dell’Alta Murgia possa adeguatamente e severamente proteggere questo territorio per far sì che sia lasciato il più intatto possibile'.
Da qui la proposta: 'Sarebbe bello poter inserire in un punto prossimo a Castel del Monte un piccolo, semplice monumento marmoreo con epigrafe per ricordare quella scoperta, ma anche per ricordare a tutti il rispetto della natura e invitare in quella circostanza quel gruppo di ricercatori, o quelli ancora viventi,della Farmitalia- Carlo Erba'

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