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Dallas buyers club – Jean-Marc Vallée, 2014

Creato il 16 novembre 2014 da Paolo_ottomano @cinemastino

dallas-buyers-clubL’ideatore del Dallas buyers club, quel sistema di compravendita di farmaci e cure alternative contro il virus dell’AIDS, può definirsi egli stesso una tragedia, nell’accezione che ne formula Nietzche: il luogo d’incontro tra dionisiaco e apollineo, compresenti ma soprattutto conseguenti. Ron, infatti, si presenta come nient’altro che un tossico sul punto di cedere: è un miracolo che sia sopravvissuto fino a questo punto alla sua parte istintiva, distruttiva, appunto dionisiaca. L’unico progetto che i suoi neuroni così provati riescono a comprendere è la prossima scommessa, e la sua vera casa è l’arena del rodeo. Poco alla volta, però, l’apollineo prevale, senza tuttavia snaturare il suo carattere. Riflettendo sulla propria condizione, Ron comincia a costruire qualcosa che, se non può salvarlo da una morte solo differita, può almeno dargli la soddisfazione di fare la cosa giusta, per una volta, pur continuando a fottere i suoi nemici. Ciò che dà continuità ai suoi cambiamenti, evitando che paiano incoerenti, è il suo orgoglio e anche un pizzico di sano egoismo, uniti all’endemico bisogno di soldi. Ecco, allora, come nasce il Dallas buyers club: non è solo una sfida al sistema sanitario, ingessato nelle regole e ammansito dai finanziatori. È soprattutto un gruppo di pazienti disperati che cercano l’ultima soluzione per resistere ancora un po’ e trovare qualcuno più simile a loro cui voler bene, e lo capiamo per gradi. Grazie a una sceneggiatura che scende magistralmente con il contagocce, ma soprattutto grazie alla faccia, alla voce, alla gestualità di Matthew McConaughey e di Jared Leto, tanto irriconoscibile quanto convincente nel suo ruolo. I loro personaggi, infatti, sono gli angeli custodi l’uno dell’altro: vivono due parabole narrative opposte e complementari, restituendo con una credibilità icastica il dramma della loro condizione. Anche quell’abbozzo di linea sentimentale è gestito con autoironia e discrezione, ed è un altro mezzo per spremere da quel corpo già esanime un altro po’ di umanità, mentre il giorno più importante della sua vita si avvicina. La legge contro il buon senso contro la morale. Contro la morte.


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