Abbiamo parlato di scuola di startup e di come sia possibile, se si hanno inventiva, volontà e spirito imprenditoriale, crearsi la propria azienda. Un problema, però, resta di difficile soluzione, non solo per gli aspiranti startupper, ma anche per le aziende già esistenti: l'accesso al credito.
Da che mondo è mondo, infatti, non si può sfuggire all'assioma "per fare soldi, servono soldi". Per avviare un'attività imprenditoriale, infatti, è necessario avere un capitale – piccolo o grande che sia – da investire, un requisito che, però, con la crisi e con il dilatarsi della forbice sociale, si è trasformato, sempre più, in un ostacolo insormontabile.
Chiedere un prestito? A chi? Le banche italiane hanno, ormai da tempo, chiuso i rubinetti del credito: nel 2013, i prestiti alle imprese sono calati del 4,3%, mentre quelli alle famiglie sono scesi del 1,5% (dati Banca d'Italia). Ecco, quindi, il primo banco di prova per il futuro imprenditore, anzi un vero e proprio muro contro cui vanno ad infrangersi progetti e speranze.
Purtroppo, se hanno difficoltà ad approvvigionarsi le aziende esistenti, figuriamoci i neofiti dell'imprenditoria, lontani anni luce dalla possibilità di convincere gli istituti di credito a finanziare i loro progetti. É uno dei problemi dell'economia italiana, la diffidenza delle banche verso nuove idee imprenditoriali, invischiate come sono nella palude del capitalismo di relazione nostrano. Per fortuna, la rete offre delle alternative, basate sul crowdfunding: l'esempio più famoso resta il portale statunitense Kickstarter, il sito dove é possibile raccogliere, tramite donazioni libere, i fondi necessari alla realizzazione della propria idea (per ora usufruibile solo dagli startupper americani, anche se si inizia a parlare del suo possibile sbarco in Europa).
Anche il nostro Paese, pur in notevole ritardo, sta cominciando ad attrezzarsi in questo campo. Lo scorso anno, per esempio, la Consob ha emanato un regolamento per disciplinare la materia in Italia, creando un registro nazionale per le società di crowdfunding, aprendo la strada allo sviluppo di siti, tutti dedicati al finanziamento di progetti online da parte degli utenti: ad Indiegogo, Kapipal, Spot.us e You Capital (dedicate esclusivamente al finanziamento del giornalismo online), My Show Must Go On (esclusivo per progetti artistici) e GrowVc, potrebbero presto affiancarsene di nuovi.
Se avete un progetto in cui credete, ma non siete di famiglia ricca e le banche vi sbattono le porte in faccia, allora il crowdfunding può essere la strada giusta da percorrere, non solo per raccogliere fondi, ma anche idee e suggerimenti. Attenzione, però: se volete raggiungere il vostro obiettivo, dovete essere bravi a presentare non solo la vostra startup, ma anche voi stessi.
É fondamentale, infatti, spiegare, nel modo più semplice, sincero e accattivante possibile, chi siete, cosa intendete realizzare e in che modo; raccontare le vostre aspirazioni e quale strada avete intenzione di percorrere. Insomma, agli utenti/finanziatori dovete dare un buon motivo per sostenervi. In quest'ottica, importantissimo é riuscire a fare rete, non solo sul portale di crowdfundig, ma anche sui social network: Facebook, Twitter, Google+ e gli altri sono una formidabile cassa di risonanza, indispensabile per diffondere il più possibile la vostra idea e attirare nuovi finanziatori.
Dovete dare dimostrare chi siete e cosa volete; fare, insomma, del marketing di voi stessi. Sarà il primo passo verso la realizzazione del vostro sogno.
Danilo