Carbone si è detto disponibile a mettere a disposizione le conoscenze della sua struttura per la ricerca perché il problema, per essere trattato e risolto, ha bisogno di capitali e strutture internazionali. “La popolazione di Casale rappresenta una coorte unica per la ricerca sul mesotelioma, e le suggerisco di utilizzare questo interesse per mobilizzare risorse e per fornire ai cittadini di Casale accesso alle più moderne strategie di prevenzione, diagnosi e terapia”.
Ecco le idee lanciate dal primario italiamericano: “Possiamo poi monitorare la popolazione esposta con biomarkers. Quest’anno abbiamo scoperto che la predisposizione genetica ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del mesotelioma Si potrebbe testare la popolazione esposta a Casale per individuare le persone a piu` alto rischio che potrebbero essere monitorate di frequente per la diagnosi precoce. Uno dei problemi principali a trattare i pazienti di mesotelioma è che solo il 5-10 % risponde a un particolare regime chemioterapico. Spesso occorre testare 3-4 regimi chemioterapici prima di trovare un farmaco che funzioni e alla fine non si riesce ad aiutare il paziente”.