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Dalle “IMPRONTE” dei visitatori agli affreschi di pompei

Creato il 21 marzo 2011 da Fasterboy

Dalle “IMPRONTE” dei visitatori agli affreschi di pompei

Dal 23 al 27 marzo al polo fieristico Etnaexpo (Etnapolis, Belpasso)

LE NOVITÀ DI SICILIARTE 2011

CATANIA – «I centri commerciali sono visti come luoghi asettici e definiti spesso come i “non luoghi”. Oggi quest’idea cambia radicalmente, si abbattono i preconcetti e l’arte esce dalle accademie, parla un linguaggio mass mediatico comune per diventare un bene di tutti e non solo di un’élite privilegiata. L’arte ha bisogno di fluire nella sua globalità» con queste parole la docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania Liliana Nigro coglie l’essenza e il valore di “SiciliArte”, la mostra internazionale d’arte moderna e contemporanea – curata dal critico d’arte Francesco Gallo dal 23 al 27 marzo al polo fieristico Etnaexpo – presentata stamani al centro direzionale di Etnapolis, a Belpasso.
Seduti al tavolo della sala conferenze, gli organizzatori e alcuni artisti dell’evento: il direttore di Etnaexpo Salvatore Piana, il direttore di Etnapolis Alfio Mosca, la responsabile marketing Etnaexpo Carla Reale, la professoressa Liliana Nigro – componente del comitato consultivo che giudicherà i lavori degli artisti emergenti per il concorso “La sicilianità, arte e folklore”, presieduto dal noto artista romano Graziano Cecchini – e gli artisti siciliani Alfredo Romano e Claudio Arezzo di Trifiletti.
Le porte di Etnaexpo si apriranno a galleristi, creativi e collezionisti, «l’ente fieristico diverrà un luogo dell’anima in cui ognuno troverà la propria risposta alla parola bellezza. SiciliArte darà spazio all’arte in ogni suo declinazione» afferma Salvatore Piana.
«In un mondo che corre frenetico, in cui i valori spesso si confondono o addirittura si perdono questo appuntamento si fa portavoce di messaggi positivi. Una scommessa con l’arte e per l’arte che ha anche uno sfondo sociale nel legame che si è instaurato anche con l’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro)» sottolinea nel suo intervento Alfio Mosca.
Un’iniziativa che guarda alle potenzialità del territorio locale ma allo stesso tempo proietta la Sicilia in un contesto di internazionalizzazione dal forte messaggio culturale, che gratificherà gli espositori ma anche i visitatori. «All’interno di SiciliArte 2011 si potranno ammirare opere di valore inestimabile grazie alla collaborazione con le più importati gallerie d’arte nazionali e isolane, alla presenza di artisti di fama internazionale, e di giovani talenti» aggiunge Carla Reale.

E in sede di conferenza non poteva mancare l’annuncio di spettacolari novità, a partire dal progetto “Imprints” di Claudio Arezzo di Trifiletti, che ha steso le sue tele lungo i corridoi di Etnapolis per “catturare l’energia” della gente che vi camminerà sopra: «Tutti nasciamo artisti, qualcuno segue il percorso qualcun altro cambia strada. Io ho scelto di viaggiare e carpire i segreti dell’anima stendendo i miei teli in varie parti del mondo. Ma faccio sempre ritorno alla mia, nostra, terra, ostinata e complessa ma ricca d’espressione e moti dell’animo. In questi tempi duri la sicilianità è rappresentata dalla fiamma di una candela, espressione di calore e potere dell’anima, e dunque in questo caso, di un popolo che continua a lottare con ogni mezzo per uscire dal “freddo” anche attraverso l’arte».
S’intitola “Sonno” invece l’installazione di Alfredo Romano, che parla di SiciliArte in termini di sfida: «Non ho mai vissuto un’esperienza simile, trovo coinvolgente esporre le mie opere in un centro commerciale perché sono fermamente convinto che l’arte è motore di tutti i meccanismi. “Sonno” è un messaggio di solidarietà che esprime il potere della memoria della mia terra per tutti noi».
Infine un prezioso evento che coniuga idealmente l’arte antica a quella contemporanea: l’esposizione in anteprima mondiale – a cura di Francesco De Martino – di venti tavole ottocentesche di dipinti murali di Pompei andati perduti. «Una magnificenza fermata nel tempo grazie all’incisione che Vincenzo Loria fece secoli fa in un grande libro dopo la scoperta dei resti dell’antica città» ha spiegato De Martino.

 


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