La scorsa domenica, in occasione della prima edizione a Todi della FAIMarathon, sono state rese accessibili, per chi ne avesse fatto richiesta, le terrazze sopra le semicupole del Tempio di Santa Maria della Consolazione.
Il monumento è noto e nel cuore dei tuderti e dei visitatori ai quali da il benvenuto, ergendosi, maestosa ed isolata, ai piedi del colle dove sorge la città medievale.
Ma, pur essendo celeberrimo, come ogni capolavoro, riesce sempre a stupire.
Da una piccola porta ci si inerpica per una serie di brevi rampe, dai gradini stretti ed alti, fino ad arrivare alla sommità, annunciata dalla luce che entra dalla botola…
E lì la magia ha inizio. Il panorama sulla campagna circostante è senza pari, ma la cosa che più mi ha affascinato, in realtà, è la possibilità di vedere da vicino ciò che sempre ho ammirato, o distrattamente visto da lontano, le migliaia di volte che mi sono trovata a passarle davanti.
Un faccione demoniaco mi fa uno sberleffo da sotto il davanzale di una finestra del tamburo della cupola… ed io, dopo aver cercato (e trovato) nuovi scorci e prospettive, saluto il demone, rientro nella botola e affronto di nuovo le ripide rampe di scale…