È stata una pausa estiva lunga, fatta di riflessioni e sentimenti contrastanti.
La mia cultura mi dice di fermarmi e prendere il massimo dalle tante cose che ho costruito, il mio istinto di continuare a costo di perdere tutto quel poco che ho in mano.
Ammetto di avere una grande simpatia per il mio istinto.
L’ho sempre soffocato facendomi sempre la domanda sbagliata: “Cos’è giusto fare?” anziché “Cosa mi piace fare?”.
Mi piacerebbe dimostrare che entrambe le domande vadano verso una sola direzione, ma fino ad oggi non posso farlo. Ecco perché continuerò l’esperimento sulla mia vita professionale.
Siamo in un periodo di crisi? Bene, io non voglio subire la crisi e neanche adattarmi ad essa.
Voglio essere la crisi.
Comincio a far fatica a capire la differenza tra viaggiare e trasferirsi, lavoro e tempo libero, monete forti e deboli, appartenenza e libertà, Italiano e Inglese, identità e conoscenza, tv e computer, luoghi e non-luoghi.
Sono o non sono la crisi?
Nell’ultimo mese ho fatto tappa a Roma, Firenze e Milano incontrando i miei clienti italiani. La tappa milanese è quella che mi ha caricato di più, sarà perché ho incontrato gente interessante come Andrea Reginato, Emanuel Carnevale, Ivan Vaghi, Lorenzo Grandi, Christian Fusi, Federico Feroldi.
Complimenti Milano. Non ti smentisci mai.
Direi che ho fatto tutto quello che dovevo fare in Italia. Adesso zaino in spalla e pronto per una nuova avventura.
Visto che stranamente non ci sono molte risorse disponibili in rete, nei prossimi mesi vorrei aggiornarvi sui tanti aspetti della città in cui mi trasferisco: come si lavora, quanto si spende, i personaggi che incontro, cosa si fa la sera.
San Francisco arrivo.
Dal 28 settembre su queste pagine.
Stay tuned.