Magazine Medicina
un vero mai più senza: per circa 500 euro un test del Dna (che determina la lunghezza dei telomeri, le regioni terminali dei cromosomi che misurano la velocità dell’invecchiamento) svela quanto biologicamente, e non anagraficamente, il nostro organismo risente del trascorrere delle stagioni. La scoperta della loro esistenza nel 2009 è valso il Nobel per la Medicina a Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak. I telomeri sono ora alla base di un test che sta sollevando non poche polemiche in Gran Bretagna, come riportato dai principali media britannici. “Ciò che sappiamo – spiega Maria Blasco, inventrice del ‘test della discordia’ – è che le persone con i telomeri più corti del normale hanno una minore aspettativa di vita. Non sappiamo ancora se vale il contrario per chi ne ha di più lunghi. Ma il test è molto preciso perché coglie anche le più piccole differenze di lunghezza, nonché la presenza di telomeri potenzialmente dannosi”.Ma il timore è che la scoperta si riveli un vaso di Pandora, con le compagnie assicuratrici pronte ad avvalersene per decidere se stilpulare delle polizze sulla vita e quantificarne il valore. Senza dimenticare le ripercussioni psicologiche di fronte a un responso che potrebbe suonare come una condanna a morte. In realtà, secondo molti scienziati, il test non sarà in grado di calcolare con esattezza il numero di mesi e anni che restano da vivere, ma piuttosto farà una stima spingendo molte persone – questo l’auspicio dei più ottimisti – a cambiare stili di vita.