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Dampyr 11-20

Creato il 25 novembre 2010 da Phoebes

Dampyr 11-20

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Voto (media): 8 (su 10)

Dampyr 11-20

Nemesis

Numero: 11, febbraio 2001
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Giuliano Piccininno
Copertina: Enea Riboldi

Torniamo alle origini, sia perché ci ritroviamo lì dove eravamo all’inizio, ovvero nel Paese di Kurjak, sia perché per quest’ultimo si tratta anche di un ritorno al passato, compreso di primo amore mai dimenticato (un po’ come era accaduto per Tesla a Berlino). Non male questa parte della storia, ma ho trovato più interessante quel che accadeva alla fabbrica Temsek: si sperimentavano, usando come cavie gli abitanti dei villaggi vicini, nuovi modi di uccidere le persone. La cosa che ho trovato più interessante è che a lavorare in questa fabbrica c’erano solo esseri umani, niente vampiri. Solo alla fine comparirà un non-morto, ma i nostri neanche verranno a saperlo, e il colmo è che questo vampiro era venuto anche lui per distruggere la fabbrica: gli umani sono il suo cibo, non poteva permettere che questi idioti glieli sterminassero!

Dampyr 11-20
I disegni non mi sono particolarmente piaciuti, soprattutto Kurjak, il protagonista di questo albo, non mi sembrava lui!
Bello il titolo, che è il nome del gas letale inventato alla Temsek, ma richiama anche il desiderio di vendetta di Kurjak.

[Qui a destra unìimmagine realizzata da Piccininno per spiegare come fanno le pallottole di Harlan&Co ad essere così letali per i vampiri... :)]

Voto: 7 e 1/2 (su 10)

Dampyr 11-20

Anima persa

Numero: 12, marzo 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Luca Rossi
Copertina: Enea Riboldi

Finalmente si torna a Praga! Harlan porta Tesla e Kurjak a conoscere Caleb, cerca da lui risposte e informazioni su suo padre, ma Nikolaus movimenterà la notte boema mettendosi a trafficare con alambicchi alchemici e un’anima persa…
Questo è il primo albo che ho letto. Una mia amica, sapendomi appassionata di vampiri e adoratrice della città di Praga, mi aveva consigliato di leggere Dampyr. Io le chiesi di avvisarmi quando ci sarebbe stata la prossima storia praghese, e così comprai questo numero qui. E mi piacque moltissimissimo! E anche adesso, all’ennesima rilettura, l’ho trovato molto molto bello!
Innanzitutto, come non innamorarsi di Praga, le sue atmosfere così magiche, il Teatro dei Passi Perduti, la nebbia, il Ponte Carlo…
Poi i personaggi: finalmente abbiamo rivisto Nik, e, soprattutto, Caleb! E poi Samael! E Nergal! E Kavka! Insomma, proprio un sacco di bei tipi in questo albo qui!
Andiamo con ordine: Tesla e Kurjak finalmente conoscono Caleb. La vampira ha occasione anche di fare la conoscenza con Nik e, soprattutto, Samael. Il soldatino, invece, è poco presente, lo vediamo in qualche scena con Tesla in cui per l’ennesima volta si paventa l’ipotesi di una relazione sentimentale tra di loro, ma Tesla è sempre più persa per Harlan, questo è piuttosto palese.
Scopriamo qualcosina di nuovo su Nikolaus: il nostro sembra soffrire di solitudine, che i suoi spok non riescono ad alleviare. E rivela a Mydlar di essere un angelo caduto. Ma come, pure lui? Non lo è anche Caleb? Com’è che si ritrovano su due fronti opposti, allora?
Caleb è sempre più fantastico! Mi piace il suo prendere con ironia qualsiasi cosa, il suo rimanere sempre calmissimo, la sua passione per il violino, e anche, non posso negarlo, mi è piaciuto moltissimo vederlo nelle sue reali sembianze. Sul finale dell’albo infatti fa un’entrata spettacolare (pagine -SPOILER!- 92 e, soprattutto, 93), e lotta con Nergal. Di questo scontro a noi è dato di vedere poco, solo la lotta tra luce e tenebra. Per stavolta ha vinto la luce! La vera controparte oscura di Caleb, comunque, non è Nergal, bensì il fascinosissimo Samael (uno dei miei “cattivi” preferiti). Lo si intuisce da diverse cose: Caleb si rivolge a lui chiamandolo “fratello”, mentre Samael chiama Caleb con l’altro suo nome che avevamo intravisto già nel numero 5, Camael. Suonano simili, i due nomi, e anche Tesla dice alla fine a Caleb a proposito del Principe dei Seduttori “è un essere malvagio.. ma ha qualcosa di te”. Però Caleb nel suo vero aspetto è indubbiamente più bello del vermone Samael! ;)
Già che siamo in spoiler, due paroline sulle scene finali: tenerissima quella in cui, dopo la battaglia con Nergal, Caleb si china a svegliare Tesla, priva di sensi come Harlan e Nik (tra parentesi, bellissimo il rapporta tra questi due “guardiani”, Caleb e Nikolaus, entrambi vivono tra gli umani da così tanto tempo che sono diventati un po’ umani anche loro, e non possono fare a meno di provare un po’ di reciproco affetto!), e poi molto bella la vignetta finale (pagina 98), con il povero Kurjak,a ancora allo scuro di tutto quel che è accaduto, che si lamenta della noiosità delle notti praghesi, e il bel Samael che “spia” i Nostri!

Insomma, nel complesso un albo davvero bello, forse non bellissimissimo, ma non riesco a giudicarlo con obiettività perché è quello che mi ha fatto innamorare di questa meravigliosa serie a fumetti!!!!

Molto molto belli anche i disegni di Luca Rossi, mi sono piaciuti tantissimo, a parte le mani: qualche volta sembrano tozze e unghiute, quasi degli artigli. Caleb è un “suo” personaggio (essendo apparso finora solo in albi disegnati da lui), quindi ovviamente non può che renderlo egregiamente! In particolare mi hanno fatto morire tutte le espressioni che fa! Ma in generale le espressioni e i volti di Rossi sono fantastici. Una delle mie vignette preferite di questo albo è QUESTA a pagina 23, in cui Caleb legge nella mente di Tesla alcuni pensieri poco lusinghieri dedicati a lui, e ne smentisce qualcuno, facendola arrossire! ;)
Molto belli anche i colori (se così si può dire per un dei disegni in bianco a nero!) usati per rendere il sogno del libraio Obrazek.
Qualche altra immagine che mi è particolarmente piaciuta (attenzione, entrambe un po’ SPOILER), sullo stesso tema (Tesla che gioca con Samael a quegli strani scacchi): a pagina 83 e a pagina 87.
Bella la copertina, e una volta tanto abbastanza attinente alle vicende dell’albo! Idem per il titolo!

Voto: 10 (su 10) (come ho detto, sono un po’ di parte nel giudicare quest’albo, ha un valore anche affettivo per me!)

Dampyr 11-20

L’isola della strega

Numero: 13, aprile 2001
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Stefano Andreucci
Copertina: Enea Riboldi

Caleb manda in missione il nostro Harlan, da solo (ma che faranno Tesla e Kurjak in questi albi?) in Grecia, sulle tracce di una strega, anzi, della Strega Regina, che dopo la Seconda Guerra Mondiale aveva fatto perdere le sue tracce e ora sembra ritornata ad uccidere in un’isola dell’Egeo. Incontriamo qui la sensitiva Ann Jurging, che da bambina era riuscita a sfuggire alla strega, che ancora la cerca per carpirle i poteri. La storia è abbastanza inquietante, e Ann mi piace moltissimo! E proprio un bel personaggio, e poi è bello vedere una volta tanto un’eroina di mezz’età! Specie quando poi alla fine acquista un enorme potere! Pure lei però subisce il fascino del Dampyr!! ;)
Belli i disegni, ma non mi hanno soddisfatta pienamente! Soprattutto mi ha deluso Caleb: la prima volta che lo vedo disegnato da uno che non sia Luca Rossi, e già lo trovo diversissimo!

Molto bella la copertina, peccato però per la fissità dell’espressione di Harlan. Non male anche il titolo, semplice e attinente alla storia, anche se non particolarmente interessante.

Voto: 8 e 1/2 (su 10)

Dampyr 11-20

I ribelli

Numero: 14, maggio 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Stefano Casini
Copertina: Enea Riboldi

In questo albo è il trio al completo a partire in missione per conto di Caleb. La meta è il Caucaso, territorio sempre in guerra, anche quando la guerra pare finita. A portarli lì sono le notizie di un sacco di militari uccisi, ritrovati praticamente privi di sangue. Conosciamo alcuni membri del Medical Team, un’organizzazione umanitaria inventata dagli autori del fumetto, ma chiaramente ispirata a Medici Senza Frontiere. La collaborazione con questi medici sembra casuale, ma poi scopriamo che uno dei membri dello staff del dottor Dast, Arno Lotsari, è in contatto con Caleb: ha proprio le mani in pasta dappertutto, il nostro Camy! ;) Ma le sorprese non sono finite: i misteriosi vampiri si scoprono essere poi dei ragazzini, scampati ai soldati, che non avendo molte armi avevano deciso di usare la paura per combattere, dissanguando i cadaveri per fomentare il terrore dell’upyr, il vampiro. Quindi niente veri non-morti, stavolta, ma ugualmente un orrore a cui far fronte. Una storia davvero commovente! :)
I disegni così così, in generale mi sono piaciuti abbastanza, però Tesla sembrava spesso un uomo!
Bella la copertina, azzeccato il titolo.

Voto: 9 (su 10)

Dampyr 11-20

Nato nella palude

Numero: 15, giugno 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Maurizio Dotti
Copertina: Enea Riboldi

Stavolta Harlan e Kurjak (senza Tesla) arrivano in America, nel sud degli Stati Uniti, terra di bluesmen, voodoo e leggende. Viveva qui infatti Robert Johnson (personaggio realmente esistito) che sosteneva di saper suonare così bene per aver venduto l’anima al Diavolo. O forse a Legba, il Demone dei Crocevia. I nostri infatti sono alla ricerca dei componenti della band degli Swamp Lzards (questa invece una band fittizia, ispirata, se non ho capito male, ai Lynyrd Skynyrd), scomparsi una ventina d’anni fa in un incidente aereo.
Una storia musicale, che continua nel prossimo albo, ma diversa dalle altre storie doppie, o almeno a me sembra che abbia un finale tutto suo, che tra l’altro mi è piaciuto molto: gli Swamp Lzards ovviamente erano stati vampirizzati da questo Legba (un Maestro della Notte, quindi) e, finalmente lasciati liberi, decidono di tornare a suonare. Ma senza anima, il blues non si può fare, così alla fine i membri non-morti della band, più il bassista sopravvissuto all’incidente aereo, preferiscono perire tra le fiamme del loro ultimo concerto.

Belli i disegni, anche se non tra i miei preferiti. Molto bella (anche se forse un po’ spoiler) la copertina. Perfetto, direi, il titolo.

Voto: 7 e 1/2 (su 10)

Dampyr 11-20

Delta Blues

Numero: 16, luglio 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Maurizio Dotti
Copertina: Enea Riboldi

Prosegue, dall’albo precedente, la ricerca di Legba da parte di Harlan e Kurjak. Questa seconda parte della storia mi è piaciuta di meno, ma sempre molto musicosa. Legba con le sopracciglia e il pizzetto a punta ha un’aria mefistofelica! :) Mi sono piaciuti i disegni più che nell’albo precedente, forse perché mi sono abituata allo stile di Dotti!
Bello il finale della storia, specialmente per tre cose:
1) dopo essere stato colpito più volte da Harlan, Legba viene finito da Kurjak, che quindi uccide il suo primo Maestro!
2) Wyatt, che mi era stato simpatico fin dall’inizio (specie per quella sua mania di portare gli occhiali da sole anche di notte) si è rivelato alla fine estraneo alle macchinazioni dello sceriffo Duquense, cosa che mi ha fatto non poco piacere!
3) alla fine scopriamo la verità su Robert Johnson e il suo presunto patto col demone dei crocicchi: aveva in effetti firmato un contratto con Legba, ma solo per ottenere la fama: il talento ce l’aveva già di suo, e non si è mai fatto trasformare in non-morto.

Bella la copertina, però… un cimitero? Che c’entra?!? I vampiri di Dampyr non hanno mai dormito in una bara!

Voto: 7 (su 10)

Dampyr 11-20

Il Conte Magnus

Numero: 17, agosto 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Marco Torricelli
Copertina: Enea Riboldi

Un albo sottotono rispetto ai soliti. Ci troviamo in Norvegia, per seguire le tracce di un vampiro leggendario, il Conte Magnus. La storia horror di per sé era molto interessante: la stanza nell’albergo che compare di notte e scompare di giorno, l’antico affresco che contiene una magia, il misterioso figuro incappucciato…
Cosa non mi è piaciuto, allora? Bè, soprattutto i personaggi. Tesla e la sua gelosia erano un po’ insopportabili, per quanto neanche a me Astrid stava tanto simpatica. Tra l’altro, alla fine dell’albo, dopo che ha appena scoperto che brutta fine ha fatto il suo fidanzato, subito si consola con Harlan! Capisco il fascino del dampyr, però certe volte mi pare un po’ esagerato di come gli cadano tutte ai piedi!

Anche i disegni li ho trovati così così. Caleb non sembrava lui, si confondeva con Tesla. ogni tanto c’era qualche immagine molto bella, ma ogni tanto anche qualcuna molto brutta.
Titolo nella norma, la copertina m’è piaciuta parecchio.

Voto: 7 (su 10)

Dampyr 11-20

Lo schermo demoniaco

Numero: 18, settembre 2001
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Luca Rossi
Copertina: Enea Riboldi

Rimaniamo in Europa, e ci spostiamo nella bellissima Amsterdam. Non so come mai è stata scelta proprio questa città per un albo dedicato al cinema, ma comunque è una bella scenografia per una una storia horror (come tutte le stupende e accurate ambientazioni di Dampyr, d’altronde!).
Il cattivone di questo episodio e nientepopodimenoche un vampiro regista! Molto interessante la commistione di mondo “reale” e mondo in celluloide: affascinante l’idea dei mostri dell’horror che trapassano lo schermo!
Belli i disegni (Rossi non delude), approvo stavolta anche copertina e titolo.
Però, a parte tutto questo, nel complesso niente di che questo albo, non mi ha emozionato particolarmente! A pagina 18 però c’è una piccola chicca: Tesla legge la traduzione inglese di Praga Magica, libro spesso citato nella posta di Dampyr, e che io stavo leggendo proprio quando ho riletto quest’albo qui!

Voto: 7 (su 10)

Dampyr 11-20

La luce nera

Numero: 19, ottobre 2001
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Nicola Genzianella
Copertina: Enea Riboldi

Harlan si sposta in Africa, a Marrakesh per la precisione, in compagnia di quattro scrittori che circa mezzo secolo prima hanno stretto un patto con un demone per ottenere la tanto agognata fama. Il nostro Dampyr non può nulla contro Kyazam (questo il nome dello spirito), non appartiene alla stirpe dei Maestri, quindi il suo sangue per lui è innocuo, però avrà dalla sua l’aiuto di un potente mago, Mulawa.
Albo molto bello, mi è piaciuto assai. Bellissima la sottostoria di Kaleb spirito bambino salvato e “adottato” da Mulawa. Meno bella la storia degli scrittori, che per il loro egoismo e al loro avidità hanno liberato nel mondo una forza oscura e malvagia.
Belli i disegni, Genzianella si riconferma piacevole. Splendido soprattutto Draka, che però vediamo per pochissimo, e solo in una visione creata da Kyazam. Da segnalare una breve capatina a Roma, anche se solo nel racconto di un personaggio.
La copertina, audite audite, mi piace da morire! :) Bellino, e azzeccato, anche il titolo.

Voto: 8 (su 10)

Dampyr 11-20

Il Castello nei Carpazi

Numero: 20, novembre 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Giuliano Piccininno
Copertina: Enea Riboldi

Un albo molto interessante, con una storia purtroppo molto realistica di infanzia sfruttata e maltrattata. E come sempre è bello vedere Tesla alle prese coi bambini! E mi è piaciuta anche in coppia con Harlan, in quest’albo: non sono mai stata fan della coppia Harlan/Tesla, però le ultime vignette di pagina 47 mi sono piaciute molto, quando Harlan si sdraia per dormire e Tesla gli chiede se può dormigli accanto. «Ma tu non puoi dormire!…» «Farò finta.» Una scena molto dolce!
Estremamente fascinosa anche l’ambientazione: siamo in Transilvania! Ma la cosa più bella di questo albo è… spoiler!!! Abbiamo il primo quasi incontro di Harlan con il padre: non più solo visioni di Draka, il bel paparino stavolta compare in carne e ossa, e salva il figlio che stava precipitando nella torre del castello. E, qualunque fossero le sue motivazioni, di fatto salva anche i bambini… Sì, lo so, sono troppo romantica, ma Draka senior ha dimostrato più di una volta di non essere un Maestro come gli altri, e io continuo a pensare che ci sia del buono in lui (mhm… questo mi fa pensare tanto a “Luke, sono tuo padre”!). Harlan invece pensa che il padre lo stia solo sfruttando, e non posso negare che purtroppo spesso l’impressione è questa! Ma la bellezza di questo personaggio è anche questa, la sua ambiguità, che ce lo fa scoprire a poco a poco, e cambiare spesso opinione su di lui!

I disegni sono così così, qualche vignetta l’ho trovata molto bella, ma nel complesso non mi hanno entusiasmato particolarmente.
Semplice il titolo, non male la copertina.

Voto: 8 e 1/2 (su 10)

Informazioni sul fumetto

Dampyr 11-20

Alcuni di questi albi (18, 19 e 20) partecipano a SFIDA: la lettura e l’immagine.
Il segnalibro qui a destra, che ho usato durante la lettura, è stato realizzato da me, apposta per Dampyr.

Un po’ di frasi

- Credevo che dopo tutto quell’orrore nessuno volesse più versare una goccia di sangue! Pensavo che avessero imparato…
- Pensavi male… Stai parlando della razza umana! L’unica che non impara mai dai propri errori!
Kurjak e Tesla, albo 11

Cominciò a cadere la neve, a mezzanotte. E la cucina è un buon posto dove stare, anche la cucina degli insonni.
E’ caldo, qui. preparati qualcosa da mangiare, bevi vino e guarda dalla finestra l’eternità tua amica.
Versi di Vladimìr Holan che il suo spok recita a Nikolaus. QUI l’immagine della pagina, albo 12

Quando sei solo, con te solo non cianciare
Esiste un angelo che sa, ma appena quello che che c’è lassù,
esiste un diavolo che sa, ma appena quello che c’è quaggiù…
Versi di Vladimìr Holan, albo 12

- Come diceva l’alchimista Sendivogius, l’ignoranza è la conoscenza suprema!
- Quindi tu dovresti sapere più di tutti noi, soldatino!
Caleb e Tesla (rivolta a Kurjak), albo 12

- Zone d’ombra? Che cosa diavolo sono, Caleb?
- Sono luoghi consacrati al male e alle sue leggi! A volte sono segreti, ma altre volte riusciamo a scoprirli per poterli sorvegliare!
- Toh! Pensavo che l’intero pianeta fosse consacrato al male!
Harlan e Caleb, albo 13

Noi siamo qui per curare e per far sì chela gente non soffra, per dare una mano! Non spetta a noi dire ciò che è giusto o sbagliato… anche perché la mia esperienza mi ha insegnato un’amara verità… la giustizia, nel mondo, non esiste!
Dottor Michel Dast, albo 14

A che serve l’immortalità, se non si ha più l’anima?
Roger Sheldon, albo 15

Please somebody tell me (Per favore, qualcuno mi dica)
was I right or was I wrong? (avevo ragione o avevo torto?)
I keep following my road (continuo a seguire la mia strada)
still singing my song (a cantare la mia canzone)
I only wish you could see me now (se solo poteste vedermi adesso)
Canzone degli Swamp Lzards cantata da loro mentre stanno tutti bruciando, nel finale, albo 15

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