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Dampyr – Horror e Halloween

Creato il 31 ottobre 2013 da Loredana Gasparri
Dampyr – Horror e Halloween Da qualche giorno, ho inaugurato su Facebook il nuovo hashtag  #svoltahorror; complici le letture che ho portato a termine per il blog Sangue d’Inchiostro sul tema horror che oggi, 31 ottobre, raggiunge il suo culmine con la notte di Halloween. Se volete qualche consiglio di lettura per spaventarvi come si deve, stanotte e in questi prossimi giorni, cliccate su questo link: un gruppo di lettori appassionati, tra cui la Furiosa scrivente, ha selezionato una serie di autori ad hoc come Clive Barker, Chiara Palazzolo, Eraldo Baldini, Ray Bradbury, per aiutarvi nell’impresa. Personalmente, sto portando avanti la conoscenza di Chiara Palazzolo, di cui ho cantato e tessuto le lodi in lungo e in largo nei social, poiché il suo stile così vivo e così suo mi riempie la testa e gli occhi. Poche volte mi sono emozionata per un italiano scritto come il suo, dopo quello di Corrado Augias. Su Eclettica, nel numero appena uscito, ho parlato di Stephen King, del re dell’horror, e di uno dei suoi primi romanzi, Carrie. E’ stato con lui il mio primo approccio all’horror, con il suo Shining, almeno una trentina d’anni fa. Prima di quel momento, giravo accuratamente al largo da qualsiasi cosa fosse tinta di nero, ambientata di notte, e con un sottofondo di ululati, soprattutto in ambito cinematografico. Ma in libreria, quel lontano giorno, capitai su un’edizione Bompiani tascabili di Shining, con una copertina nera (guarda caso) che incorniciava il sorrisetto inquietante di Jack Nicholson, e il meccanismo: ma perché non proviamo? scattò, sottoscrivendo un lungo e costante sostegno finanziario alle casse di Stephen King, e ad una conversione ad un genere finora sentito lontano. Anni dopo, avvenne lo stesso con i fumetti horror. Finora, non mi sembra di aver parlato a sufficienza di un’altra delle mie ossessioni collaterali, i fumetti, soprattutto i manga. Ne divoravo a chili non appena uscivano. Ne scoprivo sempre di nuovi, ma naturalmente scartavo a priori quelli di contenuto horror, anche occidentali. Finché un giorno d’estate, in cui ero rimasta senza letture (orroree!) non mi misero in mano diversi numeri di Dylan Dog. Iniziai a leggere, pur recalcitrando sotto l’astinenza. Il giorno dopo: Non ne hai più? Per favore, quando escono quelli nuovi? Cronaca annunciata di un’altra dipendenza. Esaurito Dylan Dog, arriva il turno di Dampyr, serie a fumetti della Bonelli Editore, la stessa di Dylan Dog. Dampyr è la parola che definisce Harlan Draka, un sopravvissuto a stento dal conflitto nell’ex-Jugoslavia, un uomo ambiguo, tormentato, che ha paura fondamentalmente di se stesso perché profondamente diverso da tutti gli altri, che si trasformerà nel più potente cacciatore di vampiri esistito sulla terra. La figura del dampyr affonda le radici nel folklore slavo, lo stesso che ha dato origine al mito di Dracula: in questo caso, indica il figlio di un vampiro e di una donna umana. Una sorta di fratello maggiore ante litteram di Renesmee Cullen, per intenderci...:-D  E’ proprio la sua nascita bizzarra a farlo diventare un potentissimo nemico dei vampiri: il suo sangue misto è veleno puro per tutti i non-morti che tentano di trasformarlo in pasto. Nella sua lotta contro i Maestri della Notte, una sorta di arci-vampiri molto più potenti, immuni  alla luce del sole, esperti di manipolazioni psichiche, viene affiancato da un ex-soldato jugoslavo, Kurjak, e da una vampira “rinnegata”, passata dalla sua parte dopo essere stata salvata proprio dal temibile dampyr. Che cosa mi attira così tanto di questo fumetto, che ha ben poco di femminile e solare? I disegni, sempre eccezionali. Il rigore storico e la ricchezza di rimandi culturali sotto ogni storia: il dampyr e i suoi amici girano il mondo per combattere i vampiri, e ogni loro spostamento è l’espediente per descrivere il folklore o l’episodio storico realmente avvenuto che sta al di sotto di leggende e fiabe popolari. Uno degli ultimi albi che ho letto si intitola proprio Halloween, ed è ambientato in Italia, in un paesino nel cuore degli Appennini Abruzzesi. Per quanto Halloween sia considerata di provenienza esclusivamente americana, nella cultura tradizionale popolare italiana sono molte le celebrazioni legate a Ognissanti e ai Giorni dei Morti, ricche di processioni e riti di provenienza pagana molto particolari e interessanti. Cos'altro? L’aspetto di Harlan Draka stesso, che deriva direttamente dal viso attraente di Ralph Fiennes (come Dylan Dog si ispirava agli zigomi alti e al naso pronunciato di Rupert Everett). Un certo humour, grazie a Emil Kurjak, l’ex-soldato sempre pronto a combattere e a rischiare in prima linea. Il personaggio di Dampyr stesso: una creatura in costante bilico tra la sua natura umana e quella da vampiro, che lotta per non farsi trascinare nel male, e per usare saggiamente i propri spaventosi poteri. Draka non è un cavaliere senza macchia e paura: in alcune storie il suo lato vampiresco prende il sopravvento (suo padre è l’affascinante Draka, nientemeno che il maestro di Dracula...), facendolo agire per il male. E’ solo la forza del suo cuore umano che riesce a tirarlo fuori dall’abisso, a duro prezzo.  Io ho un debole per questo tipo di personaggi che combattono prima di tutto l’orrore che si portano dentro, e che sono persino in grado di trasformarlo in qualcosa di valore, e Dampyr non fa eccezione.

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