Regia: Whit StillmanOrigine: USAAnno: 2011
Durata: 99'
La trama (con parole mie): al Seven Oaks College, storicamente dominato dalle figure maschili, uno sparuto gruppo di ragazze decide di manifestare la propria emancipazione ed il desiderio di cambiare le cose a partire dall'apertura di un centro che permetta di prevenire i disagi ed i suicidi e, di fatto, aiutando le nuove studentesse che potrebbero sentirsi fuori posto nell'ambiente ostile e sconosciuto del campus.Quando la giovane Lily viene dunque avvicinata da Violet e dalle altre ragazze del gruppo, nasce tra loro un legame destinato a durare, tra conflitti, cuori infranti e vicissitudini di studio e di vita, per l'intero percorso che ognuna di queste ragazze compirà al Seven Oaks.Resisterà alla vita l'amicizia? E cambierà davvero qualcosa nel modo di percepire l'universo femminile da parte della popolazione studentesca?
Così come bere, fin dai tempi della prima adolescenza ho sempre adorato mangiare.Nel corso degli anni, poi, così come per la vita in generale, ho imparato - anche grazie ai viaggi e alle influenze di chi mi sta accanto, prima fra tutti Julez - a sperimentare e provare, scoprendo sapori e latitudini nuove, tentando di mantenere la mente ed il palato il più aperti possibile.A prescindere, però, dalle preferenze che naturalmente tutti abbiamo, ci sono due cose che, senza dubbio, non riuscirò mai e poi mai ad apprezzare, e che al solo odore riescono a darmi il voltastomaco: il pesto e la maionese - ricordo bene quanto adorai l'appellativo di "merda gialla" di Vincent Vega in Pulp fiction -.Non importa quanto si possano cammuffare all'interno di un piatto o di un panino, basta anche soltanto lavare posate sporche con residui dei suddetti per provare un disgusto quasi fisico, neanche si trattasse di vera e propria kriptonite.Ma cosa c'entreranno mai i miei gusti in fatto di cibo con Damsels in distess?Semplice: questo film e la sua visione da parte del sottoscritto hanno avuto lo stesso effetto di pesto e maionese, neanche fossero mescolati insieme in un mix letale.Raramente, e parlo anche di pellicole che mi hanno fatto profondamente incazzare, mi sono sentito così distante da un film, finendo per annoiarmi letteralmente a morte nel corso di una visione che è stata, di fatto, una sorta di costrizione, neanche mi avessero obbligato a seguire una riunione di un circolo di cucito del tardo ottocento, con queste damine tutte sentimenti e pettegolezzi incapaci di tenere chiusa la bocca per più di trenta secondi.Poco importa quanto possano essersi impegnate le protagoniste - spicca Greta Gerwig, che il sottoscritto aveva molto apprezzato in Frances Ha - o interessante possa essere il tema dell'emancipazione femminile in un mondo che, nonostante il progresso, continua ad essere troppo cazzocentrico - almeno nelle sue parti peggiori -: il lavoro di Whit Stilman è stato un vero e proprio supplizio, una di quelle visioni che non crederei di aver sostenuto di mia spontanea volontà invece che su sadistico suggerimento del mio antagonista Cannibal se non fosse che è accaduto, putroppo, davvero.Non saprei davvero cos'altro scrivere se non provare a trasmettere la profonda sensazione di disagio che ha reso i cento minuti scarsi più lenti di quattrocento di un qualsiasi mattonazzo ungrofinnico, e l'impressione di essere finito nel pieno di un ballo di debuttanti a suon di valzer in ciabatte, pantaloni corti e canotta con tatuaggi ben in mostra, invece del flute di champagne nella destra un tumbler traboccante un qualsiasi cocktail da buzzicone da bar.E sono felice di comunicarvi di aver esercitato il sacrosanto diritto del rutto libero.
MrFord
"(The girls roll up)
Windows roll down
(Eyes on us)
Jaws on the ground
(Watch them go)
It's just so funny
(Like bees to the honey!)"Britney Spears - "Pretty girls" -
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