Il musicista inglese (ma da anni stabilitosi Oltreoceano) torna questa volta grazie all’etichetta romana gestita da Toni Cutrone (Mai Mai Mai). All At Sea è uscita importante perché segnata da un fatto doloroso per Melchior, ed a conti fatti si tratta di un album degno di nota, per vari motivi. Pezzi tutti piuttosto brevi, all’apparenza dei take buona-la-prima, ma così non è, anzi, vedi l’armonica vagamente country-style che s’innesta nella melodia aliena di “A Story” o l’atmosferico vagare notturno dell’intima e quasi garage “The Phantom Ambulance”, tra campionamenti ironici e andirivieni acustici. L’incedere è sempre abbastanza stranito e “claudicante”, come si evince dalle due parti di “Ascent…” sul secondo lato, che contiene pure la minacciosa ambient dai tratti sci-fi di “What Happened To The Buffalo”, che dà proprio un senso d’incombenza a un lavoro che prova a riproporre in estrema sintesi più linguaggi musicali. Melchior è uno che si muove bene nei paesaggi sonori più disparati, vedi la recente collaborazione con Ezio Piermattei, e con questo All At Sea lascia intendere che è tornato più forte ed agguerrito di prima.
TracklistLato A
01. Intro
02. Squall
03. The Phantom Ambulance
04. A Long Night
05. A Story
Lato B
01. What Happened To The Buffalo
02. Ascent Part One
03. Ascent Part Two
04. Detroit
05. Outro
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