Sono in due, una ragazza e un bambino. Il bambino, cappellino e salopette arancioni, è perfettamente seduto sulle gambe della ragazza: con i capelli raccolti e il foulard.
Lo abbraccia, e il sigillo del ‘cilindro’ immaginario che si crea con le braccia di lei è proprio il libro. Cioè, quel libro. Aperto davanti a tutti e due, ma letto solo da uno. Anche se il bambino ha un ruolo speciale, quello di girare le pagine. Io sono seduta di fronte e ci vogliono almeno tre fermate per accorgermi dell’accordo tra i due, del ‘segnale’: un colpetto del mento di lei sulla testa del bimbo e lui volta pagina, con la faccia di chi non deve essere disturbato. Siamo almeno in quattro ad essere rapiti da questa scena, tutto è cominciato dalla salopette arancione del bambino, la mascotte del vagone. La salopette, prima ancora del bimbo. Dance Dance Dance, Haruki Murakami.
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