Ancora una volta presento una band che propone un repertorio immortale e sempre apprezzato; parlo dei romani Dancing Knights, Tribute Band ufficiale dei Genesis.
Ho chiacchierato con loro, spaziando sull’argomento musica. Da evidenziare che, rispetto a molti altri ripropositori del genere, i D.N. hanno vissuto la stessa era, le stesse pulsioni e le stesse atmosfere che alimentavano gli innovatori di inizio anni ’70, e le esperienze dirette, si sa, hanno valenza superiore a ciò che viene assorbito attraverso il racconto di altri, seppur arricchito da testimonianza oggettive. Il prossimo mese, il 13 aprile, saranno di scena a Roma, Stazione Birra, e per chi abita da quelle parti e ancora non li conosce… beh, potrebbe essere una piacevole sorpresa. Intanto apprendiamo il loro pensiero…L’INTERVISTA Il vostro start up come cover band dei Genesis risale al ’76, anno in cui la band inglese era attiva. Che cosa vi spinse verso quel particolare gruppo, in un momento in cui gli ensemble innovativi erano molteplici? (risponde Andrea Borella, il batterista) In effetti ai quei tempi c’era l’imbarazzo della scelta... mi ricordo concerti storici di YES, ELP, JETHRO TULL, TRAFFIC, LOU REED, VDGG, per non parlare di ORME, PFM, BANCO, etc. etc. ma più di tutti la folgorazione avvenne per molti di noi nel febbraio 1974, al Palaeur di Roma, quando venimmo travolti dal Selling England tour... Già all’epoca suonavamo insieme, con una formazione leggermente diversa. Facevamo musica nostra, addirittura avevamo autoprodotto vari “concept-album” che portavamo in giro per le scuole e ai raduni rock che all’epoca avvenivano un po’ dovunque, anche nei giardinetti dietro casa. Mi piace ricordare “TRAVEL”nel 1975, “PER UN UOMO QUALUNQUE” nel 1976, e “SOCEROINA”, l’ultimo nostro lavoro del 1978. Ai tempi non ci eravamo posti il problema di che tipo di musica facessimo, riascoltando le registrazioni a posteriori posso dire che era puro progressive. Abbiamo così cominciato a proporre qualche pezzo dei Genesis a poco a poco; all’inizio ricordo che si trattava del bis del concerto, quasi sempre Firth of Fifth e Musical Box. Poi, visto il gradimento del pubblico, abbiamo aumentato il numero dei brani e alla fine siamo diventati una tribute pura. Addirittura mettevamo in repertorio gli album appena usciti, e dopo Selling England By The Pound mi ricordo che montammo tutto A Trick Of The Tail, poi Wind & Wuthering, fino a Duke.
Che tipo di cultura musicale avete alle spalle? Tanti Beatles, Pink Floyd, Yes, King Crimson, progressive in generale, ma anche musica italiana, cantautori... in definitiva la musica di fine anni 60 a tutti gli anni 70. Il nostro pianista Alessandro Forti ha una formazione un po’ più classica, essendo diplomato al conservatorio in pianoforte e direzione di orchestra. Ognuno di noi poi ha spaziato in diverse direzioni durante la propria vita, ma in effetti il comune denominatore sono stati sempre i Genesis.
Quali sono state le più grosse soddisfazioni di quel primo periodo? A parte avere 20 anni? Sicuramente la sensazione di essere parte di qualcosa di molto grande. Negli anni ‘70 la musica aveva un’importanza molto più grande per le generazioni giovani, e farla rappresentava il top a cui si potesse aspirare. Le soddisfazioni più grandi... vendere le cassette dei nostri pezzi davanti a scuola, sentirsele chiedere da ragazzi che non conoscevamo, andare ad attaccare i manifesti in giro le notti prima del concerto, rappresentare qualcosa di bello per moltissimi amici... tutte cose che un po’ si sono perse con gli anni, anche se adesso ai nostri concerti vengono molte più persone. Era l’entusiasmo di essere giovani.
Come spesso accade, dopo una lunga pausa ritorna la voglia di riproporsi. Che cosa ha fatto scattare in voi la molla che vi ha portato alla reunion? Posso dire com’è andata esattamente perchè sono stato l’attore principale della cosa: nel 2009 ho compiuto 50 anni e mia moglie e mia sorella mi hanno regalato una batteria, dopo che non prendevo in mano le bacchette da 25 anni. Piano piano ho ricominciato a suonare (malissimo), e da subito ho sentito il bisogno di ricontattare i vecchi compagni di avventura, se non altro per raccontare loro questo mio inaspettato ritorno di fiamma. Ho scoperto così che anche per alcuni di loro era avvenuto lo stesso, anche se in modalità diverse, e che altri di loro non avevano mai smesso di suonare. Da lì a formulare la fatidica proposta il passo è stato molto breve e veloce. Nel giro di un paio di mesi eravamo in sala, nell’ultima formazione originale del 1984, anno in cui ci eravamo lasciati..
Conosco un paio di cover band dedite al repertorio dei Genesis, entrambe molto brave, parlo dei Real Dream e dei The Watch. Esiste la possibilità, occasioni di scambi e di conoscenza tra artisti che hanno molto in comune? Certamente, infatti proprio in occasione del nostro concerto dello scorso 18 Aprile 2012 al Piper di Roma (per il quarantennale dal primo concerto Genesis a Roma) hanno suonato insieme a noi Giorgio Gabriel (The Watch), con Marco Lo Muscio e John Hackett, oltre a Massimo Metalli e Gianni Barbati (Estro) e Edoardo Facin (Duke). L’ultima occasione di collaborazione è arrivata nel corso del nostro ultimo live, il 3 marzo scorso al Crossroads di Osteria Nuova, giorno in cui abbiamo ospitato il nostro amico Paolo Viccinelli, bassista dei LIKE di Bologna, che ha suonato con noi Harold the Barrel e Firth of Fifth. Il nostro bassista Carlo Matteucci ha anche recentemente partecipato alla realizzazione del CD “Playing The History” insieme a John Hackett, Steve Hackett, David Jackson Marco Lo Muscio e Giorgio Gabriel (The Watch).
Vi siete mai cimentati con brani di vostra fattura? A parte i “concept-album” autoprodotti negli anni 70 a cui accennavo prima, all’inizio degli anni 80 abbiamo tentato l’avventura discografica con EMI, registrando una serie di pezzi, che però al momento non ci entusiasmavano più di tanto, e soprattutto non hanno entusiasmato neanche la casa discografica... forse, a vederla con il senno di poi, avevamo dirazzato troppo dal nostro percorso, e avevamo provato a fare qualcosa che potesse piacere agli altri, prima che a noi. Non è un caso che di lì a poco ci saremmo separati per 25 anni... Che cosa amate di più della fase live? Potrei dire la sensazione che si prova a vedere dal palco i visi delle persone assorte nell’ascolto dei pezzi, in totale silenzio e senza muovere neanche un muscolo... ma è scontato, no? In realtà, soprattutto dopo la reunion, tutto il concerto, prima, durante e dopo è un grande divertimento e una grande emozione. A noi piace suonare insieme, ci piace guardarci l’un l’altro sul palco, ridere insieme, mangiare insieme. Siamo amici da quasi 40 anni, e credo che quando siamo sul palco si noti.
La vostra line up è abbastanza complessa. Da dove nasce l’esigenza della doppia tastiera e della doppia chitarra? Come dicevo poco fa, siamo amici da quasi 40 anni, e durante i vari stravolgimenti di formazione è capitato che qualche ruolo fosse doppiato. Alla fine, proprio perchè tra amici non si lascia indietro nessuno, abbiamo deciso di continuare in formazione come la chiami tu “complessa”. E così, per utilizzare l’abbondanza di chitarre e di tastiere, abbiamo pensato di fare qualcosa che persino gli stessi Genesis non facevano: proponiamo i pezzi in versione studio, con tutte le sovraincisioni che dal vivo in cinque non era possibile fare.
Mi parlate delle prossime date che avete pianificato? Ognuno di noi ovviamente ha una vita privata e professionale, oltre a quella “musicale”. Per questo siamo costretti a navigare “a vista”... non programmiamo più di tanto. Per esempio al momento la data del 13 Aprile a Stazione Birra di Roma è l’unica fissata. Naturalmente siamo in talks con altri locali di Roma tipo Jailbreak, Locanda Blues, Alpheus, Crossroads, etc etc per fissare le date future di quest’anno. Sono quasi tutti posti dove abbiamo già suonato negli ultimi due anni e sicuramente ci torneremo anche nel 2013. Abbiamo anche da poco in piedi un discorso con alcuni locali di Milano e hinterland e con una venue di Praga. Speriamo di riuscire a fare qualche bel concerto! Ci sono poi le piazze per la prossima estate, nel Lazio e in Abruzzo. Vedremo...
Siamo stati fortunati nel vivere gli albori di certa musica, ma occorre guardare avanti. Che cosa vorreste veder realizzato, a livello musicale, lungo il vostro percorso, nel futuro imminente? Il futuro è dei giovani! Ci sono parecchie band prog nuove che sono bravissime. Speriamo che riescano a riscattarsi dall’eredità pesantissima dei gruppi storici e a fare loro stessi la storia. Per noi posso solo sperare in qualche altra stagione di concerti, finchè regge la pompa! Suonare la batteria richiede un certo fisico, ed è sempre più faticoso...
Un po’ di storia…
La prima formazione originale dei DANCING KNIGHTS, come Genesis tribute, risale al 1976, anche se allora il concetto di tribute band era sconosciuto, si trattava semplicemente di una band che faceva pezzi dei Genesis... Membri “fondatori”: Andrea Borella (batteria), Roberto Boccardo (voce solista e chitarre) e Guido Voliani (chitarra solista e chitarra acustica), che, insieme a Luca Riparbelli alle tastiere, davano vita ad una delle prime formazioni prog di Roma nord. Nasceva così IL GRUPPO, che ci piace pensare come la più vecchia Genesis tribute band on the road. Nel 1981 la line-up viene modificata con l'arrivo di Carlo Matteucci (basso, bass pedal, chitarra acustica), Mauro Morgia (sintetizzatori e organo) e Alessandro Forti (pianoforte e organo), prendendo il nome di PULLMAN. Qualche anno di attività più o meno frenetica fino al 1984, e poi ognuno per la sua strada. Nel 2009, dopo una pausa di riflessione durata un quarto di secolo, la band si è ritrovata, con gli stessi elementi di allora, lo stesso entusiasmo di allora, e lo stesso amore per i Genesis di allora, adottando l’attuale denominazione di DANCING KNIGHTS. Caratteristica unica della band è la particolare conformazione della line-up, con doppio tastierista e doppio chitarrista, che unita a una ricerca maniacale delle sonorità originali, consente di eseguire dal vivo gli arrangiamenti che si trovano negli album registrati in studio, dando origine ad inedite versioni live mai proposte prima nè da altre tribute bands, nè dagli stessi Genesis. Avviene nel 2011 l'incontro con Vincenzo Misceo, già elemento di altre Genesis tribute bands, cantante dalla incredibile somiglianza al timbro vocale di Peter Gabriel, che ha accettato di unirsi al gruppo come frontman a partire dal Foxtrot Tour 2012. Sempre del 2011 è la collaborazione con il chitarrista Massimiliano Pugi, che ha partecipato al Foxtrot Tour del 2012 e quest’anno al Selling Foxtrot by the Cryme Tour.
I DANCING KNIGHTS sono tribute band ufficiale dei Genesis, come da elenco pubblicato sul sito ufficiale Genesis:
http://www.genesis-music.com
LINE-UP 2013 Alessandro Forti: piano, organo Andrea Borella: batteria Carlo Matteucci: basso, bass pedal, chitarra acustica Guido Voliani: chitarra solista, chitarra acustica Mauro Morgia: sintetizzatori, organo Roberto Boccardo: chitarre 6 & 12 corde, seconda voce Vincenzo Misceo: voce solista Massimiliano Pugi: chitarra solista Contatti: [email protected]
Links: sito ufficiale: http://www.dancingknights.com
pagina Facebook: http://www.facebook.com/dancingknightscanale Youtube: http://www.youtube.com/user/dancingknightsband