In un magnifico angolo di Calabria, presso il Parco Archeologico di Scolacium (CZ) situato a breve distanza dal mare, si sta svolgendo dal 27 luglio e per pochi giorni ancora, fino al prossimo 7 ottobre, la rassegna Intersezioni 2012, giunta alla sua settima edizione. Protagonista è Daniel Buren, il celebre e affermato artista francese che fra i numerosi premi e riconoscimenti ha ottenuto nel 1986 anche il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. Buren è noto per le sue opere pensate e costruite per l’ambiente in cui devono essere proposte e anche qui, nel Parco Archeologico di Scolacium, gioca con gli spazi, le prospettive e i punti di vista, proseguendo il suo percorso artistico e approfondendo ancora una volta il tema a lui caro del legame fra opera d’arte e luogo. Come lo stesso curatore del progetto, Alberto Fiz, afferma, con questi interventi «coraggiosi e radicali» realizzati per il Parco Archeologico, Buren riesce ad «annullare la distanza temporale tra il mondo antico e quello contemporaneo». Sono cinque le installazioni temporanee realizzate e collocate in diversi suggestivi punti del Parco e andare alla loro scoperta è un emozionante divertimento: quasi con stupore ci si rende conto che proprio nulla è lasciato al caso ma tutto fortemente voluto e pensato.
Elemento di continuità con esperimenti precedenti dell’artista, Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ crea un sapiente gioco di riflessi, quasi magiche illusioni e nuove visioni; l’uliveto viene abbracciato da 20 elementi in legno di colore verde e bianco; la Basilica è stata “completata” con due vetrate in plexiglas, una rossa e una gialla e alla porta è stato aggiunto un anello verticale frammentato; nel Foro romano sono stati inseriti 53 elementi bianchi e rossi, in legno, per creare un colonnato moderno in armonia con un luogo dal fascino antico; assolutamente geniale lo specchio di oltre 30 metri di lunghezza, alto più di 3 metri che è stato collocato nel Teatro per riflettere gli antichi resti romani e creare un continuum affascinante e straniante. Durante l’esplorazione nel Parco Archeologico si notano la cura e la continua espansione dell’area per le molte zone interessate ancora dagli scavi; superato il Teatro, volgendosi, lo sguardo si leva oltre l’uliveto verso l’azzurro del mare e si percepisce a pieno il fascino di questo luogo ricco di storia, forse a volte dimenticato o ancora tutto da scoprire.
L’evento, organizzato dalla Provincia di Catanzaro, è stato realizzato in collaborazione con il Museo MARCA (in cui vi sono altre installazioni temporanee di Buren fra cui la Cabane éclatée aux plexiglas colorés et transparents: travail situé), con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, con il patrocinio della Regione Calabria e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Costruire sulle vestigia: impermanenze. Opere in situ
(Construire sur des vestiges, d’un éphémère à l’autre. Travaux in situ)
Parco Archeologico di Scolacium (CZ)
dal 27 luglio al 7 ottobre 2012
Ingresso libero – Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.30
Per maggiori informazioni:
www.intersezioni.org
www.museomarca.info
www.danielburen.com
Le fotografie inserite nell’articolo sono di Emanuela Riverso