Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Proprio come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare).
Rubato a cosa?
Diciamo al dovere di vivere.
È senz’altro questa la ragione per cui la metropolitana –simbolo stantio del suddetto dovere- si trova ad essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Se si dovesse pensare all’amore dal punto di vista del nostro utilizzo del tempo, chi si azzarderebbe? Chi ha il tempo di essere innamorato ? Eppure avete mai visto un innamorato non avere il tempo per amare ?
Io non ho mai avuto il tempo di leggere, ma nulla, mai, mi ha impedito di finire un romanzo che amavo.
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Le temps de lire est toujours du temps volé. (Tout comme le temps d’écrire, d’ailleurs, ou le temps d’aimer.)
Volé à quoi?
Disons, au devoir de vivre.
C’est sans doute la raison pour laquelle le métro – symbole rassis dudit devoir – se trouve être la plus grande bibliothèque du monde.
Le temps de lire, comme le temps d’aimer, dilate le temps de vivre.
Si l’on devait envisager l’amour du point de vue de notre emploi du temps, qui s’y risquerait? Qui a le temps d’être amoureux? A-t-on jamais vu, pourtant, un amoureux ne pas prendre le temps d’aimer?
je n’ai jamais eu le temps de lire, mais rien, jamais, n’a pu m’empêcher de finir un roman que j’aimais.
Daniel Pennac