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Daniela Bedeski: De l’amor

Creato il 29 settembre 2015 da Wsf

Daniela Bedeski

Daniela Bedeski

Tieni alto il vessillo del sogno
perché il vascello notturno
Acque amare dovrà solcare

Molti conoscono Daniela Bedeski come voce solista della Camerata Mediolanense, gruppo con il quale ha collaborato per circa un ventennio, nonchè per il suo più recente lavoro “RosaRubea”. Molti conoscono la di lei spiccata sensibilità, la capacità di esprimere nelle sue performances un equilibro perfetto di poesia, arte performativa, visiva e musicale. Io ho avuto il piacere di incontrarla al Festival internazionale multimediale e performativo di poesia, scrittura, fotografia, videoarte di Spinea ed ho potuto apprezzare i suoi versi e la meravigliosa recitazione degli stessi: le mani, le braccia, l’espressione, la voce, musica e poesia.
Daniela consegue la Laurea in Lingue e Letterature Straniere e in seguito a un “long, immense et raisonné dérèglement de tous les sens”, comincia a studiare canto lirico con Antonella Gianese e Claudine Ansermet, specializzandosi nel repertorio barocco. Successivamente, segue master classes in canto barocco con la stessa Claudine Ansermet, con Lavinia Bertotti, Gloria Banditelli e Roberto Gini.

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Il suo esordio avviene nel 1995 come voce solista dei Nouveaux Trouvères, ensemble di musica antica, registrando il CD “Jubelo del Core”. Con la Camerata Mediolanense ha pubblicato numerosi CD, vinili da collezione e compilations. Parallelamente, ha collaborato con la Camerata Sforzesca, side project della Camerata Mediolanense dedito al repertorio rinascimentale e barocco, oltre che con le Dame Mediolanensi. Dal 1996 al 2006, è stata altresì voce solista del coro femminile In…canto, diretto da Antonella Gianese, con cui ha registrato due CD (“Siete ancora accese, Luci lontane” e “Come una Cometa”). Ha lavorato e si è esibita poi con numerosi ensembles del panorama underground internazionale, quali Cropcircle, Der Blaue Reiter, NG, Runes Order, Mariae Nascenti. Tra il 2009 e il 2010 dà vita al progetto multimediale di sperimentazione elettro-acustica RosaRubea (“The Fire and The Rose”, CD, OEC 2011; “TRE ERT TRE”, live CD, OEC 2013; “Chrysalide”, CD, OEC 2015) in cui è autrice delle liriche e di parte delle musiche e del concept in generale. Daniela Bedeski è inoltre autrice di poesie. Nel dicembre 2013 pubblica “De l’Amor sospeso e de l’Amor rubeo”, la sua prima raccolta di poesie illustrate con CD allegato, per l’Arca e l’Arco Edizioni. Alla realizzazione della raccolta hanno contribuito i Cropcircle, Ermanno Fabbri e Yann Turrini per la musica e il pittore Massimo Bertocchi e la digital artist Valentina Gelso Mangieri per le illustrazioni.
Le poesie che compongono questa raccolta sono state scritte nell’arco di una vita e idealmente riecheggiano i “Songs of Innocence and of Experience” di William Blake, per un’analoga valenza degli aggettivi “sospeso” e “rubeo” e dei sostantivi “Innocence” e “Experience”. Successivamente, una terza e conclusiva sezione è stata aggiunta: “Oltre il Buio”, a indicare un superamento del dolore e un’apertura verso la Luce.

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Le parole sembrano nascere per germinazione e, come dice Daniela : “si raggrumano in visione, movimento spontaneo laddove, rincorrendosi, i versi celebrano lo spazio e il tempo rinnovati di un rituale. Forse un’affinità, a tratti, con Verlaine nella fluidità di certi versi, nei continui rimandi sonori che aprono varchi di desiderio, poesia che rimane squarcio. Tuttavia, se questo è vero ne “L’Amor sospeso”, ne “L’Amor rubeo” e ancor più in “Oltre il Buio”, dove il linguaggio è più acuminato, a puntellare il pensiero attorno a centri di luce, simboli potenti

Incontro alla mia sete

Ritroverò tra le stelle
carne a brandelli?
nel vento il volto si sfalda
al sole si scioglie il corpo.
Coprendomi, tra le stoffe penetrò la pioggia
correndo ad incontrare la mia sete
attraverso autostrade roventi
crocifisse nelle piaghe dei secoli –
solo il pianto delle donne avvolse.
Nel mio ventre nutro germogli
per rincontrarmi nel tuo corpo
distesi tra gli spazi interstellari
rinascendo tra i battiti del cuore.

Il sorriso in fondo al cuore
Il sorriso che ho in fondo al cuore
mi sbalzò fuori dalla neve
quando nel corpo, non più prigione,
trasfuse il sole nelle mie vene

La cena estrema

L’anima ho apparecchiato
per la cena estrema
senza conoscere l’ospite.

Un passo di danza
e il cuore si ridesta
dietro il velo degli occhi.

Oltre il sipario
la morte impallidisce.
le lacrime riempiono i caici
da cui brindiamo
alla discensa nel sangue.

Tu ti mostri
sconosciuto
Amore.

Enza Armiento


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