La scena vista dall'esterno è un mix di tenerezza e "italiano medio": il mio fidanzato ed io sul divano sotto una coperta a quadri, lui a guardare i vari lunedì sportivi con tanto di gente che urla ed io avvinghiata con un libretto tutto fucsia in mano. La perfetta serata invernale, se non fosse che ogni tanto mi sfuggiva una risata e lui stava lì a chiedermi cosa avessi da ridere. Beh, la serata è stata resa speciale proprio da questo librettino fucsia e bianco dal titolo La fata supina della scrittrice napoletana Daniela Fusco, edito da La Bottega delle parole.
La spassosa protagonista del romanzo è Gabriella, trentottenne partenopea esperta in organizzazione di eventi, trasferitasi a Roma dopo aver scoperto che il suo fidanzato, convivente nonché socio era una sorta di "condominio", con un notevole quantitativo di donne che non si sa come riuscisse a gestirle tutte contemporaneamente. Così viene ospitata nell'appartamento vuoto del figlio un po' tamarro del marito romanaccio di una sua zia napoletana. Un appartamento dalle mura rotondeggianti, dove si ritrova circondata da vicini abbastanza sui generis. Decisa a riprendere le fila della sua vita e potendo fare affidamento solo sulle proprie forze, dovrà però fare i conti con le parche offerte lavorative, problema risolto con l'aiuto di un vecchio amore finito male. Ovviamente non tutto va secondo i piani e Gabriella si ritroverà in un vortice di equivoci amorosi e a dover fronteggiare una strana serie di omicidi che la fanno stare sul chi va là visto che le vittime (le fate supine del titolo) e lei sono accomunate da quella "zitellaggine" che sembrano tutti voler sottolineare.
Uno svolgimento rocambolesco ed esilarante ed un finale da thriller ma romantico rendono perfetta la lettura di questo bel romanzetto (sono centoventisette pagine) rosa, che io personalmente ho divorato durante la visione (altrui) di tutti i gol dell'ultima giornata di serie A.
Daniela Fusco (che mi immagino simpatica e ironica anche nella vita) ha creato un personaggio reale non distante da tutte noi, una donna alle prese con i problemi e i possibili fraintendimenti che l'esistenza ci offre. Ma ha fatto in modo che la sua Gabriella non si perda mai d'animo e affronti tutto con ironia e positività; beh, anche lei si piange addosso ogni tanto, ma vuoi mettere la felicità dopo aver comprato un nuovo paio di scarpe rosse da abbinare a quei jeans così irresistibili?
Simpaticissimo l'alternarsi di dialetto romano e napoletano che rendono il quadro dei personaggi ancora più esilarante. La scrittura è però fluida, piena di battute e di pensieri "inespressi" verbalmente che ci fanno vedere il mondo con gli occhi di Gabriella.
Consigliatissimo per una lettura leggera e frizzante nelle sere invernali, nei weekend primaverili o sotto l'ombrellone. Insomma, portatelo con voi!
P.S. La fata supina ha partecipato e vinto il premio letterario "Tacco Matto", un concorso per libri rosa sponsorizzato da Idea Bellezza, azienda leader nel settore della distribuzione di articoli di profumeria, che ha voluto dare un'opportunità ai giovani autori mettendo in palio la pubblicazione, in una tiratura minima di cinquemila copie, del romanzo vincitore.