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Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Creato il 22 gennaio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Monica Cimini 22 gennaio 2014 arte, visitare Nessun commento

Il Matto: «Tu non ci crederai, ma tutto quello che c’è a questo mondo serve a qualcosa. Ecco prendi quel sasso lì, per esempio».

Gelsomina: «Quale?».

Il Matto: «Questo. Uno qualunque. Beh, anche questo serve a qualcosa. Anche questo sassetto».

Gelsomina: «E a cosa serve?».

Il Matto: «Serve… ma che ne so io?».

Se lo avesse saputo, Gelsomina non sarebbe morta e Zampanò avrebbe pianto molto prima. Mi viene in mente La strada, film del 1954, che ho visto una sola volta nella mia vita in un caldo pomeriggio d’estate sulla Rai. Avevo poco più di dieci anni ed avevo appena finito la terza media. Non sapevo nemmeno chi fosse Federico Fellini. Rimasi sconcertata dalla drammaticità della storia, ed inquadrai più punti in cui ai personaggi veniva data la possibilità di cambiare il proprio futuro. Invece il regista aveva lasciato che il limbo li risucchiasse. Morale della favola? Non bisogna mai avere paura di provare nuove strade perché il destino non si sa dove può portarci. E di paura non ne ha avuta Daniele Colizzi che non ha permesso alla monotonia del lavoro in fabbrica di spegnere la sua vivacità intellettuale ed ha cominciato a coltivare la passione per la fotografia. Quella di Daniele è la storia di una persona normale che ha realizzato qualcosa di speciale. Tutto parte da un semplice corso di fotografia con un numero di iscritti che non arrivava alla decina, esperienza che Daniele e gli altri partecipanti prolungano fondando un fotoclub che oggi conta quasi cento iscritti. Fino a qui, direte voi, nulla di speciale. Ed infatti il bello arriva dopo quando proprio Daniele decide che i bellissimi scatti che lui e i suoi amici fanno meritano di essere visti anche al di fuori della loro cerchia. E così organizzano una mostra, la prima di una lunga serie, e scelgono come sede un luogo particolare: il Bar La Dea a San Salvo in provincia di Chieti. Una storia affascinante che, seduti al tavolino di un bar (sì proprio quel bar!), Daniele mi racconta nella breve intervista che potete leggere qui di seguito.

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Com’è nata la passione per la fotografia?

«La passione per la fotografia è nata durante i turni di notte al lavoro, perché in mezzo a tanti colleghi che parlavano di calcio e agricoltura, argomenti per i quali non provo interesse, c’era un amico appassionato di fotografia che mi ha trasmesso l’amore per questo hobby. Ho comprato una macchinetta; di giorno scattavo e la sera tra un furgone e un altro gli chiedevo consigli».

Preferisci usare la pellicola o il digitale?

«Il digitale perché è più economico, perché è più rapido e perché ti permette di sbagliare a costo zero. Nel gruppo però c’è qualcuno che usa la pellicola; i più esperti usano la pellicola. Forse un giorno userò anch’io la pellicola perché ha un fascino diverso rispetto al digitale».

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Cosa pensi delle nuove tecnologie e della possibilità di ritoccare le foto con il PC?

«Ritoccare le foto con un PC ti dà la possibilità di esprimerti di più. Anche se bisogna distinguere tra fotografia, ritocco ed elaborazione. C’è ritocco quando una foto la schiarisci o la scurisci, oppure aumenti un po’ la saturazione e poi c’è elaborazione digitale quando in una foto aggiungi degli elementi che al momento dello scatto non ci sono. Però secondo me va al di fuori della fotografia».

Ti senti più fotografo o artista?

«Mah, fotografo non saprei. Quando si parla di fotografo, si parla di una professione; io sono un fotoamatore. Amo la fotografia. A me piace la fotografia. Forse si è più una forma d’arte che altro».

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Quali grandi fotografi ammiri?

«Steve McCurry è il più grande, è lui che ammiro di più. Però anche dei miei amici all’interno del mio gruppo; anche loro sono bravi e cerco sempre di rubare qualcosa da loro».

Vorresti che diventasse una professione o preferisci che rimanga solo un hobby?

«Non so. Penso che se diventasse una professione perderebbe tutto il suo fascino, però questo è il mio punto di vista. Magari per altri non è così. Se rimane un hobby continui a farlo con passione. Quando diventa una professione subentra qualcosa che… non so come dire. Si perde l’amore per la fotografia».

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Com’è nato il fotoclub?

«L’anno scorso ho fatto un corso di fotografia ed il fotoclub è nato dall’esigenza di rimanere in contatto con i miei compagni di corso».

Il collega di lavoro che ti ha trasmesso la passione per la fotografia adesso ne fa parte?

«Sì il collega che mi ha trasmesso l’amore per la fotografia fa parte del gruppo».

Ti piacerebbe che andasse oltre San Salvo?

«Sì, penso che sia l’evoluzione naturale del gruppo e di quello che facciamo. Quando una persona guarda queste foto e poi chiede informazioni sul progetto mi fa molto piacere. È una cosa che mi rende felice».

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Avete una galleria on-line?

«Non abbiamo ancora una vera e propria galleria on-line. Abbiamo un gruppo su Facebook dove io organizzo dei piccoli contest ed ho affidato a Noemi Fabiano il difficile compito di scegliere di volta in volta le migliori tre fotografie. Il tema di questo mese, ad esempio, è il bianco e nero».

Da chi è partita l’idea di esporre in un bar?

«L’ho proposto io al resto del gruppo ed hanno accettato. Poi sono venuto qui da Rino e l’ho proposto anche a lui. L’idea è piaciuta e ci siamo messi in gioco. Qualcuno era titubante, però alla fine è andata bene. Ormai questo con il Bar La Dea è un appuntamento fisso».

Avete in mente di esporre anche in altri luoghi?

«Sì a dire il vero ci è stato già chiesto… amici di amici che hanno dei locali vorrebbero le nostre foto. Ed a noi fa molto piacere».

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna

Per approfondire

Chi volesse far parte del fotoclub può contattare Daniele tramite la sua pagina Facebook (un vero e proprio ritrovo per fotoamatori dove è possibile leggere e postare articoli sulla fotografia, chiedere consigli o semplicemente mostrare uno scatto al resto del gruppo) oppure scrivergli all’indirizzo: [email protected].

Gli autori delle foto esposte all’ultima mostra sono: Daniele Colizzi, Simone Colameo, Marianna D’Andrilli, Domenico Giancristofaro, Betty Malandra, Daniela Malandra, Giuseppe Tatangelo.

Daniele Colizzi: Fotografie Contro il Logorìo della Vita Moderna


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