Magazine Cultura

Daniele Cordisco, This Could Be The Start

Creato il 07 giugno 2015 da Lobeta
Daniele Cordisco, This Could Be The StartDaniele Cordisco, This Could Be The Start
Voi credete nel peccato originale? Perché se esso esiste, per chi si occupa di recensire CD e concerti, esso si concretizza nella presunzione di ritenere tutto ciò che NON si conosce come cosa di poca importanza. E questo è male. Per dirla in altri termini: se sono arrivato fin qui e questo musicista, questo gruppo, questo album non li ho mai sentiti nominare ciò implica che quasi certamente si tratta di elementi trascurabili.
E così si accumulano sullo scaffale belle cose che finiscono ricoperte, senza loro colpa, dalla polvere. Poi succede che un giorno a causa di un trasloco o per il crollo di una libreria (mi sono accadute entrambe le cose!) ti ritrovi a scartare questo CD che attendeva, da tempo immemorabile, di essere ascoltato.
Intanto Daniele Cordisco è un chitarrista molisano, e tutti i molisani tendono ad essere brave persone e lavoratori onesti; e questo "This Could Be The Start" è un album piacevole, fresco, ironico, con una punta di artigianalità che lo rende ancor più apprezzabile.
Tenete presente che il sottoscritto quando ascolta qualcosa lo fa con attenzione e prende anche la sana precauzione di leggere il meno possibile. Che ascolto sia, dunque, ed imparziale.
Che bei musicisti, ti viene da dire? E chi saranno mai? Nel caso della tromba la risposta è facile: Fabrizio Bosso, inconfondibile. E gli altri? Gente di prima classe, senza dubbio. Allora mi metto a leggere la copertina: Sandro Deidda al sax, Pietro Lussu al piano, un bravo Antonio Capasso all'Hammond, e poi Dario Rosciglione al contrabbasso e via dicendo.
I brani: quasi tutti a firma dell'ottimo Daniele ed inoltre "I've Got The World on a String" di Arlen  & Koehler (ascoltate,se interessati, le versioni di Frank Sinatra, Bing  Crosby e via dicendo... Youtube sta lì per quello, ed è gratuito!). E ancora: "Jitterburg Waltz" (di Fats Waller che però la suonò, nel remoto 1938, all'Hammond mentre qui ci godiamo il pianismo elegante di Lussu), la sempre splendida "Lush Life" di Strayhorn) e "This Could Be The Start of Something Big" di Steve Allen (altro brano dall'importante giurisprudenza).
Insomma: un CD molto molto bello che merita di essere ascoltato e che ci dimostra, senza inutili sciovinismi, che il panorama jazzistico italiano è affollato di bella gente che fa belle cose.
E come dicono a Roma: "Bella, Danié !".

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :