Pubblicato il 26 settembre 2012 con Nessun Commento
Buongiorno Daniele, ci siamo sentiti non molto tempo fa, ma ora vivi a Los Angeles, cosa ci puoi raccontare di questa nuova fase della tua vita?
Si, ora vivo a Los Angeles. E’ stato un enorme cambiamento, non e’ così facile stare lontani da casa e la cultura è completamente diversa. Tuttavia io mi trovo benissimo qui, è una città super attiva e piena di vita. Superata la parte iniziale, nella quale ricrei il tuo giro d’amicizie e la tua quotidianità, è veramente un bel posto dove vivere.
Cosa si prova a vivere in una città in cui si respira ovunque aria di cinema?
Per me questo è il punto migliore! Proprio oggi sono stato a una premiere di un film bellissimo “The perks of being a wallflower “, ho incontrato una delle mie attrice preferite: Emma Watson. E’ incredibile come tutto questo sia così semplice qui. In Italia quando si pensa al mercato estero, suona quasi come un sogno. Come avete detto la cosa più bella è’ che qui si respira cinema 24 ore su 24. Mi ricordo che quando ero in Italia, mentre qui c’erano eventi particolari come premiere o vmawards, ero spesso triste perché potevo solo guardarli in televisione e non farne parte. Adesso sono nel posto giusto al momento giusto, e ogni giorno è un occasione per realizzare i miei sogni
Come è cambiata la tua quotidianità rispetto a quando vivevi in Italia?
La routine è completamente diversa per me soprattutto per il fatto che qui vivo da solo mentre in Italia vivevo con la mia famiglia. Qui esco molto più spesso, credo che quando non si conosce qualcosa si è sempre più invogliati ad esplorare. Ho meno amici e non sono maggiorenne in questo paese, quindi meno party e meno discoteche. Il clima è migliore e più costante, vado al mare molto più spesso, per il resto studio molto di più. L’attività sportiva è rimasta uguale, andavo sempre in palestra e continuo ad andarci spessissimo anche adesso.
Quali sono state, se ce ne sono state, le maggiori difficoltà nell’ambientarti e nell’abituarti a un nuovo modo di vivere?
Difficoltà ce ne sono state, e anche tante. Ovviamente due anni fa la prima è stata la lingua. Devi ricominciare tutto da zero, imparare una lingua perfettamente. Come attore devo lavorare con la comunicazione quindi per avere più porte aperte la cosa principale da fare è sapere perfettamente il loro accento. Io sono fortunato, ho imparato prestissimo e poi sono amico della migliore accent coach di Los Angeles. Per il resto c’è da dire che anche l’umore non è lo stesso; per vivere bene devi veramente abbandonare le tue origini e abbracciare una nuova cultura, solo così puoi veramente capirli e integrarti.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
FAMIGLIA&CIBO. Qui non sanno cosa sia una mozzarella di bufala fresca. Mi manca veramente tanto mia sorella, sto per diventare zio e l’idea di non poter vedere subito mio nipote mi avvilisce alcune volte. Ma per realizzare il mio sogno questo è il prezzo più grande da pagare.
Mentre cosa ti piace di più di Los Angeles?
Il fatto è che il 90% delle più grandi produzioni mondiali sono qui. Può sembrare superficiale, ma abitare in America mi dà l’idea che ogni giorno può cambiarti la vita. Mi piace il tramonto di Los Angeles e il modo in cui il cielo cambia colore alle 6 del pomeriggio. Mi piace il fatto di essere chiamato straniero e amo essere in un posto così lontano da poter parlare un’altra lingua, questo ti apre veramente la mente.
La differenza fondamentale, secondo te, tra il cinema italiano e quello americano?
Secondo me non ha niente a che fare con gli attori o registi, non si parla di talento. Noi siamo la patria del talento. 50 anni fa a livello cinematografico potevamo vantare di essere i numeri uno. La differenza, secondo me, attualmente la fanno i soldi e la tecnologia. Andando avanti negli anni la cultura del film è cambiata, gli americani hanno più risorse economiche, investono molto di più in questo settore e di conseguenza guadagnano molto di più. Possono portare avanti grandi progetti che noi non potremmo sostenere adesso. Non riuscirei mai a figurarmi un Transformers made in Italy.
E’ da poco in onda la nuova stagione della fortunatissima serie “I Cesaroni” che ti vede protagonista tra i nuovi volti . Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Per me è stato molto emozionante. Ho ritrovato sul set Laura Adriani, la mia migliora amica, con cui ho girato il mio primo lavoro, quasi 5 anni fa. In più i ragazzi del cast sono stati fantastici, abbiamo creato un bellissimo rapporto, girare era un divertimento. Si sente molto sul set lo spirito de I Cesaroni e sono sempre stato un fan della serie, quindi diventarne un protagonista per me ha significato molto. Mi è piaciuto molto anche la storia che ha il mio personaggio e credo che questa quinta serie abbia le carte per essere la migliore di tutte.
Progetti per il futuro?
Ho un film in programmazione per la prossima primavera. Sono molto ansioso di girarlo perché credo sia un’idea fantastica. Purtroppo ancora non posso parlarne; l’ho promesso al regista! Per il resto qui ho tante cose da fare. Ogni giorno è un progetto, sto lavorando sodo e sto rifacendo tutti i passi che ho fatto in Italia 5 anni fa quando iniziai a lavorare. Spero di poter far presto parte di un progetto americano e di poter rappresentare il mio paese in tutto il mondo, sarebbe un onore.
Un ringraziamento a Katya Marletta Press Agent.
Emma Mariani