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Daniele Tenca > Live For The Working Class

Creato il 23 novembre 2011 da Zambo

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Ricordate i Blasters? Quella band incredibile, la band dei fratelli Dalton… Dalvin… Alvin. Phil e Dave Alvin, band di Los Angeles dalle origini rockabilly ma ben presto portabandiera del Rock Americano con la maiuscola, in qualche modo gli eredi dei Creedence dei fratelli Fogerty (di San Francisco). Avete presente i Blasters di No-Fiction, 1983, il loro capolavoro, il disco nato in un'officina grondante grasso? Ecco, mischiatelo con un po' della New Orleans di John Campbell ed un pizzico dello swamp rock di Tony Joe White e avrete il sound di Daniele Tenca, Indiana (Lombardia). Daniele, bella voce profonda, era il frontman dei Badlands. Lo scorso anno ha debuttato con Blues For The Working Class, che ha portato in tour con la Working Class band. Live For The Working Class è il risultato di quel tour, anzi di una data registrata a Milano nel dicembre dello scorso anno.
Il disco è notturno, lucido, muscoloso, elettrico, bluesy. Come un disco dei Blasters. Si apre con l'ululato del loup garou con Cold Confort (una delle belle canzoni uscite dalla penna di Daniele) e segue in una sequenza impressionante con 49 People (dedicata alle vittime del lavoro) e una versione potentissima di Johnny 99 (alla Dave Alvin, da far concorrenza a quella di Johnny Cash, scusate se è poco). Prende fiato con una più lenta Flowers At The Gate da nebbia sul bajou e riprende con una strepitosa versione blues di Red Headed Woman (ancora di Bruce Springsteen) con una gran chitarra elettrica, anzi due. Un intro da bluesman consumato, non c'è che dire.
Poi ancora la Louisiana di John Campbell con Breach In The Levee con l'organo in bell'evidenza, e la sua Factory in blues. Un po' di laid back con He's Working, una ballata con Spare Parts e ci si avvia verso il finale con il classico John Henry che chiude in bellezza nel folk rock alla Seeger sessions.
Un gran bel disco made in Little Italy, che sarebbe grande anche se Daniele Tenca fosse born in the USA. Da ascoltare senz'altro.
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