Salerno, Pinacoteca provinciale, 14 novembre/8 dicembre 2013 Vernissage 14 novembre, ore 18
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Venticinque dipinti recenti, sulla scia della mostra presentata la scorsa estate al Palazzo delle Arti di Frosinone e in anteprima all’allestimento previsto al Vittoriano di Roma la prossima primavera: Maestosi lavora sul bianco, un colore – spiega l’artista romano – di gestazione, il colore dell’era glaciale lo chiamava Kandinsky, padre fondatore dell’arte contemporanea”.
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Note biografiche Danilo Maestosi, 1944, romano. Giornalista (Tempo, Paese Sera, Ansa, Rai, Messaggero con cui continua a lavorare come critico d’arte) e pittore. La prima personale “Come ombre sui muri” nel 1998 a palazzo della Marra, Ravello: le sue ultime mostre “Miraggi di sangue, di sale, di spezie” alle Carceri papaline di Montefiascone nel 2012 ed “Innesti” nella villa comunale di Frosinone nel 2013.
Lavora per cicli. Tre di questi sono stati esposti al museo del Vittoriano di Roma: “Lunario” (2005), portata anche a Napoli e Potenza; “Le mille e una seta” (2008), portata anche a Berlino; “Concerto-Sconcerto” (2010) esposta anche a Viterbo e a
Lodi.
La mostra “Parabole” del 2007 è stata allestita al Macro di Roma, poi al Cairo e in altre città egiziane, infine con formula diversa al museo Ramatgan di Tel Aviv.
Nel 2011 ha partecipato alle collettive in memoria della Shoa a Tel Aviv e “Sulle orme di Marco Polo” ad Hang Zou in Cina. Per quattro anni, dal 2010, è stato invitato al Festival del Cinema per ragazzi di Giffoni Valle Piana.
E’ stato tra i protagonisti, nel 2011, della mostra-riflessione “Noi credevamo. Identità graffiata” ai Dioscuri del Quirinale. E’ stato invitato quest’anno, per la seconda volta, al Premio Sulmona.
Hanno scritto, tra gli altri, di lui: Vittorio Sgarbi, Marco Tonelli, Claudio Strinati, Massimo Bignardi, Gabriele Simongini, Rino Mele, Patrizia Fiorillo, Carmine Siniscalco, Danilo Eccher, Ennio Calabria, Alfio Borghese, Erminia Pellecchia, Walter Veltroni.