E’ certo che un buon riposo notturno serva a rigenerare il corpo e la mente e a permettere all’organismo di accumulare nuove energie per affrontare una nuova giornata. Abbiamo anche già parlato di come le ore della notte servano al nostro cervello per “scaricare” i dati inutili accumulati durante il giorno e come, senza questa operazione di smaltimento, il nostro sistema cerebrale rischi il sovraccarico. Numerose ricerche scientifiche, invece, cercano di dimostrare cosa accade al nostro cervello nel momento in cui viene a mancare una fase di riposo, o quando siamo in presenza di una fase ridotta di riposo (4-5 ore di sonno per notte) e le conseguenze della mancanza sulle nostre cellule cerebrali.
Uno studio condotto presso l’University of Pennsylvania School of Medicine e pubblicato sul Journal of Neuroscience ha voluto verificare, tramite test in laboratorio, i danni provocati al cervello dalla veglia prolungata. I dati raccolti hanno dimostrato che nel breve periodo vengono attivati dall’organismo dei meccanismi di difesa e protezione delle aree cerebrali, mentre nel lungo periodo i danni registrati sulle cellule sembrano più importanti e riguarderebbero la comprimissione delle aree legate alla mobilità e alle funzioni cognitive. A fronte di un mancato riposo a rischio sarebbe il 25% delle cellule del nostro cervello, anche se i ricercatori sottolineano che non si può ancora parlare di danni irreversibili o comunque di danni consistenti per chi, legato a ritmi di lavoro notturni, ha uno stile di vita e un ritmo circadiano necessariamente differente dalla normalità.
- Ricerca di: University of Pennsylvania School of Medicine
- Pubblicata su: Journal of Neuroscience
- Conclusione: 25% in meno di cellule cerebrali se viene a mancare la fase di riposo