Le serie tv americane sono una figata. Su questo pochi dubbi. Epperò negli ultimi tempi mi sembra che gli yankee spesso e volentieri si siano adagiati a cercare di replicare le formule del passato, o a giocare alla caccia al nuovo Lost, ad esempio. Le serie più interessanti e sorprendenti è allora meglio andarle a cercare altrove, nella cara vecchia, ma mai tanto giovane quanto adesso, Europa. La Francia ha proposto il folgorante Les Revenants, persino l’Italia con lo spassosissimo Mario firmato da Maccio Capatonda s'è risvegliata dal coma e ha realizzato qualcosa di nuovo e bello fresco, e poi naturalmente c’è l’Inghilterra. Dopo Black Mirror e Utopia, ecco una nuovissima serie che è già balzata in cima alle mie preferenze: My Mad Fat Diary.
La protagonista della serie si chiama Rachel Earl, soprannominata Rae, ha 16 anni e pesa 105 chili. Dopo essere stata rinchiusa per alcuni mesi in un istituto psichiatrico, per via di qualche problemino che ha con se stessa, con il suo corpo e con la sua immagine, viene rimessa in libertà, nel mondo dei “sani”. Come si comporterà? Riuscirà a farsi degli amici? Riuscirà a farsi un ragazzo?
La serie è ambientata in Inghilterra nel 1996, cosa che significa: it’s britpop, bitch! La prima canzone che sfila in colonna sonora non a caso è degli Oasis, oh yeah sì, e naturalmente anche il resto della soundtrack è piena di figate britpop. Quando ho sentito i Manic Street Preachers mi è venuto quasi da piangere. “A Design For Life”. Un capolavoro di canzone. Da quanto tempo non la sentivo?
Hanno ripescato pure questa canzone degli Eels, hanno. Che spettacolo.
Crescere, che fatica! Soprattutto se si è pazzi. E se siete cresciuti anche voi negli anni Novanta, non perdetevi queste serie per niente al mondo, grazie ai sottotitoli di Subsfactory. Se invece non siete cresciuti nei 90s, guardatela lo stesso che male non vi fa. Al massimo potrebbe giusto farvi mettere su qualche chilo... (voto 8/10)