Danny lyon....una voce fuori dal coro

Da Myfunnybonnie
Mi si dirà : “ ………ancora un post su Danny Lyon?!?!?!” Si, ancora un post su Danny Lyon ..rispondo io! La ragione è da ricercarsi nella superficialità con cui viene affrontato questo grande fotografo e filmaker dalla maggior parte delle riviste e dei Blog su cui sono stati pubblicati i suoi scatti, relegandolo al ruolo di semplice fotografo di moto ( con tutto il rispetto per chi fa di questo tipo di fotografia la propria professione e trova nelle due ruote la propria fonte di ispirazione), un po’ datato ed in fondo neanche poi così apparentemente eccezionale. Ma Danny Lyon è stato di più…molto di più!
Danny Lyon nel ’70 con Muhammad Alì in uno scatto di Angelo Dundee


Danny ha condizionato col suo stile, denominato “ New Journalism” generazioni di fotografi influenzando in primis gli amici e colleghi Mary Ellen Mark e Larry Clark.



Fotografo autodidatta, Danny ha conseguito il suo Bachelor degree in Storia nel 1963 presso l’Università di Chicago e nello stesso anno ha aderito immediatamente al Comitato di Coordinamento degli Studenti non violenti, manifestando il proprio impegno civile e documentando fotograficamente il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Da questa sua adesione, sono scaturiti sia il suo inconfondibile stile giornalistico e documentaristico sia la maggior parte dei suoi Books fotografici con i quali ha documentato ,appunto, la vita di quegli americani che , per scelta o condizione,vivevano ai bordi della società.



Da quel momento Lyon, ha ricevuto riconoscimenti come fotografo, scrittore e filmaker.


Il suo talento è stato riconosciuto dalla Guggenheim Foundation che gli ha conferito una “Fellowship” in fotografia nel 1969 e dieci anni più tardi in cinematografia. Il MOMA di N.Y, l’Art Institute di Chicago, il Center for Creative Photography dell’università dell’Arizona gli hanno dedicato delle “ personali”, senza contare le numerose pubblicazioni e premi.
Le sue fatiche più conosciute dal grande pubblico sono le fotografie dei books “ The Bikeriders” e “Conversation with the Dead”. Nel primo, Lyon ha documentato la vita delgli adepti del Chicago Outlaw Motorcycle Club, viaggiando con loro e condividendone lo stile di vita per quasi due anni alla metà degli anni ’60 . Il fotoreportage che ne è scaturito , divenuto poi un Book di culto da cui sono tratte la maggior parte degli scatti che riportiamo o che avete visto, non sono solo un esempio di “New Journalism” ma nell’intento dell’autore anche un attacco alla visione patinata che LIFE in quegli anni dava dell’ America.

Lyon scrisse a proposito del periodo in cui realizzò gli scatti per “The Bikeriders” alla metà degli anni ‘60 :


I was a bike rider, a photographer and a history student, probably in that order.”








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