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Danone No Limits

Creato il 16 settembre 2010 da Pedraz
Quand'ero giovane, cioè un'esagerazione fa, la pregiatissima Young & Rubicam era una delle prime quattro o cinque agenzie in cui uno avrebbe voluto conquistarsi una scrivania. Non a caso, quando rifiutai come primo lavoro un posticino da apprendista copy (con tanto di rimborso spese di ben centomila lire mensili) alla Cato Johnson, che era un po' la sua portineria, per andare in campagna ad allevare cavalli, non pochi mi diedero serenamente del pirla.
Anche per questo mi sono convinto che la Young&Rubicam abbia da tempo cambiato gestione senza mettere il cartello, come succede in certe pizzerie che ti piacciono in cui improvvisamente tutto cambia in peggio, dalle facce dei camerieri a quella della quattro formaggi. Ti senti tradito, guardi la nuova insegna Piedigrotta  e scopri che hanno peggiorato pure quella e decidi di non andarci più.
Sono sicuro che ai tempi dei pizzaioli di una volta nessuno si sarebbe sognato di portare in tavola una fetenzia come il Concorsone Danone.Invece quelli di oggi, dopo averci straziato lungo tutta la gamma di prodotti in vasetto o flaconcino della rinomata yogourteria francese con i gonfiori di panza della Marcuzzi, gli esilaranti siparietti della famiglia Ciroferrara, le difese naturali di Carlo Conti (purtroppo non -da- Carlo Conti), le acque della Stefanenko e, cosa ben più grave, dopo aver ridotto un mito dei maschi italiani quale Stefania Sandrelli alla grottesca immagine di una goffa signora pettinata come Chewbacca che si chiede se avrà assunto abbastanza calcio, oggi ci servono sul piatto un bel "we are the world" della testimonieria, per l'occasione capeggiato dall'immarcescibile Carrà, capace di riconciliarci, per finezza e originalità, con il palinsesto delle tv locali albanesi.Troppo anche per Little Tony che, avrete notato, non fa più parte della sciagurata compagnia. C'è un limite a tutto, persino alla monnezza, persino quando la chiami trash per coprirne il tanfo.
 

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