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La trama può sembrare banale: il cavaliere deve salvare la sua bella. Lo fa attraversando un percorso... ma ciò che conta non è tanto l’inizio o l’arrivo, ma il tragitto, il viaggio, il racconto. Espediente e allegoria di crescita da sempre usato nelle storie, fin dai tempi più antichi. Se non c’è viaggio, non c’è avventura, non c’è movimento, non c’è evoluzione.
Non a caso è la struttura più sfruttata anche in ambito videoludico: e Dante’s Inferno è un videogioco (sviluppato da Visceral Games per PlayStation 3, Xbox 360 e PSP).
Certo sarebbe noioso guidare un poeta attraverso gli inferi solo per decantare versi altisonanti, seppure tanto eleganti e illustri. E sprecare una simile ambientazione? Una delle meglio descritte e più affascinanti immaginate nella storia della letteratura? Certo che no! Infatti meglio riporre il calamo e dotare il Nostro della Falce rubata alla Morte e di estremo coraggio. E poco importa se di nome fa Dante, non è propriamente un poeta ma un cavaliere crociato di ritorno dalla Terra Santa e la sua Beatrice è piuttosto carnale e ama giocare d’azzardo. Con la propria anima. Per finire all’Inferno.
Gli errori si pagano. I peccati si espiano. E’ questo il filo conduttore che guida il protagonista. La forza dell’amore può fare miracoli, e così il perdono. Ma non pensiate che si tratti di un polpettone religioso, perché più volte si accennano critiche alla Chiesa menzognera e corrotta, accusata di appropriarsi di poteri falsi in nome di Dio (vendita delle indulgenze).
Dante’s Inferno è principalmente la rincorsa di un amore smarrito e l’analisi dei fatti che hanno portato un uomo a perdere la sua donna. E’ infatti difficile dimenticarsi i propri errori, il passato della propria famiglia e i crimini di guerra, attraversando un percorso il cui scopo è proprio quello di riportarli alla mente, capirli e superarli. Almeno finché è possibile. In questo senso, come viaggio di salvezza attraverso i vizi e le depravazioni umane, almeno una parte del significato allegorico originale permane. Non male per un film senza pretese…
Eppure Dante’s Inferno riserva anche altre sorprese. Sorprese derivanti dalla sua realizzazione tecnica. Si tratta di una coproduzione internazionale sull’esempio di Animatrix, Batman – Il cavaliere di Gotham o il più recente Halo Legends, una collezione di episodi animati ad elevato budget affidati a diversi studi d’animazione, ognuno dei quali invitato espressamente a dare la propria interpretazione originale. Sono produzioni direct-to-video che di solito nascono per trainare pellicole di notevole aspettativa e catturare appassionati di format diversi.
In Dante’s Inferno sono stati creati undici cortometraggi (due introduttivi più uno per ogni cerchio infernale), ma diversamente da altri esperimenti simili, dove ogni studio si è occupato di una storia a se stante, qui ogni capitolo è parte di una trama unica. Pertanto, all’interno dello stesso film, assisteremo tante volte al cambio di design e fisionomia dei personaggi, come se il protagonista venisse interpretato ogni dieci minuti circa da un attore diverso. L’effetto è spiazzante, qualcuno potrebbe trovarlo perfino fastidioso. Personalmente trovo la scelta molto coraggiosa e azzeccata. Un surplus che riesce a caratterizzare indelebilmente il prodotto evitando di farne semplicemente una riproposizione (per quanto condensata) del videogioco e renderlo il solito anime di combattimento. Dante’s Inferno dà piuttosto l’idea di un prodotto sperimentale e perfino artistico. Sperimentale per via di certe scelte narrative e di rappresentazione (vedere per esempio dal minuto 00:29:25 a 00:29:34), ma anche una tela bianca per i designer che hanno potuto reinventare in modo affatto banale gli scenari infernali descritti da Dante, quello vero, nella sua opera, in un grande esercizio stilistico.
In definitiva, se cercate un modo leggero per ripassare la Divina Commedia in vista di un’interrogazione scolastica, lasciate perdere, se invece siete alla ricerca di un anime ben animato da seguire senza troppo impegno, per trascorrere un’ora e mezza all’insegna di una terapeutica violenza virtuale, Dante’s Inferno è quello che fa per voi! Fonte: http://www.comicsblog.it
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