Sulla copertina di questo volume compaiono i nomi di due persone, lo scrittore e saggista Giuseppe Ciarallo, cinquantatreenne milanese, e il fumettista e artista Manlio Truscia, nato a Enna nel 1950. Due nomi per due autori che si sono divisi i compiti: Ciarallo ha curato i testi e Truscia le illustrazioni e a quattro mani hanno realizzato DanteSka, appena pubblicato dalla casa editrice Paginauno. “Una risata liberatoria, una satira irriverente e viscerale e uno sberleffo all’indirizzo del potere” sono le parole che presentano un volume che, per parole e immagini, appunto, punta sulla satira. E sulla satira politica, in particolare, la regina del genere, che si fa beffe di potenti e che, attraverso l’esaltazione fino al grottesco di movenze o nei, li rende nudi, lontani da quell’aura di forza che vorrebbero darsi. “Un indicatore di democrazia”, la chiama Ciarallo.
Silvio Berlusconi non può mancare in un volume del genere e accanto a lui sfidano le macchiette nude di cui sopra, Umberto Bossi e Walter Veltroni, Pierferdinando Casini, Francesco Rutelli e Gianfranco Fini. Ma a questo punto occorre introdurre un’altra caratteristica del volume: qui non si usa solo la satira politica per immagini e parole, tutto viene declinato in metrica poetica (quartina di endecasillabo a rime alternate, per la precisione). Tanto da leggere, per esempio, che:
Fiumane di borghezi e buttiglioni
ci spingono e s’aggrappan forte a noi,
cicchitti, giovanardi e anche maroni
voraci come fosser avvoltoi;
gasparri, pecorelli e anche ghidini
vaganti per quel luogo disadorno,
storaci, calderoli e taormini
ci ostacolano il passo del ritorno.
Un esperimento di cultura e sorriso, di critica e sarcasmo, questo libro. Che nasce da un’esigenza sempre più diffusa e anche da un timore mancante. Prima il timore mancante: non aver pausa di richiami letterari forti e mezzi espressivi inusuali, di certo non di cassetta. Poi l’esigenza, per bocca dello stesso Ciarallo: “Checché se ne pensi, credo che la gente sia stufa di cinepanettoni e di Bagaglini e non veda l’ora di riappropriarsi dell’intelligenza scippata”.
(Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Domani diretta da Maurizio Chierici)