- Anno: 1982
- Durata: 136'
- Genere: Storico
- Nazionalita: Francia
- Regia: Andrzej Wajda
Andrzej Wajda, il celebre regista polacco da sempre dedito alla narrazione di alcune delle vicende storiche più significative, ma anche più complesse sul piano della ricostruzione della verità, nel 1982 realizzò Danton, un film in cui si cerca di fare chiarezza sulle cause che indussero Maximilien de Robespierre (interpretato da un ottimo Wojciech Pszoniak) e il Comitato della Salute Pubblica a condannare a morte l’altro grande protagonista della Rivoluzione, Georges Jacques Danton (Gérard Depardieu). La ricostruzione messa in scena è assai efficace nella misura in cui restituisce molto credibilmente la confusione e l’instabilità di un periodo storico in cui gli animi degli attori principali, accesi dalle possibilità che un nuovo corso poteva offrire, si confrontavano furiosamente su quello che doveva essere il destino della neonata Repubblica fondata sul fragilissimo equilibrio della nuova democrazia.
Robespierre viene presentato come un uomo contenuto, tutto preso dai destini della Francia rivoluzionaria a cui offre ogni risorsa della propria esistenza. Sulla sua figura storica si sono delineate diverse prospettive, talora antitetiche, che lo disegnano come il crudele protagonista della stagione del Terrore, o come un fedele servitore della causa rivoluzionaria. A lui si contrappone Danton, che Wajda tratteggia come un uomo sanguigno, immerso nel flusso della vita, amante del vino e del buon cibo e soprattutto convinto della necessità di interrompere la rigorosità di una fase storica che aveva fatto scorrere fiume di sangue. A tal proposito realizzò un giornale attraverso cui diffondere la propria visione della situazione corrente e che lo stesso Robespierre fece chiudere, facendo distruggere la tipografia in cui veniva stampato. Arrivati a un tale grado di scontro, Robespierre chiede a Danton un incontro in cui cercare di trovare un accordo: Danton non può appoggiare le richieste del ‘tiranno’, ma chiede che vengano accolte le istanze del popolo che desidera pace e cibo. Temendo che Danton potesse accedere ad alleanze che lo sostenessero anche sul piano finanziario, Robespierre ne ordina, scontrandosi animatamente con gli altri membri del Comitato della salute Pubblica, l’arresto.
Catturato nella notte tra il 30 e il 31 marzo del 1794, insieme a Desmoulins, Philippeaux e Lacroix, fu tradotto nella prigione del Luxembourg e il 2 aprile comparve davanti al Tribunale, alla Conciergerie, assieme ad altri tredici accusati, cui se ne sarebbero aggiunti altri due. Danton, che poteva contare su un largo appoggio del popolo, tenne delle vere e proprie arringhe per il pubblico intervenuto al processo, e celebri rimasero alcuni frasi pronunciate in quel contesto. A nulla valse però la sua eloquenza che non lo sottrasse alla ghigliottina. Paradossale epilogo se si pensa che il nuovo tribunale fu istituito proprio dallo stesso Danton. Questo funesto esito esacerbò gli animi dei detrattori di Robespierre che ormai veniva stigmatizzato come un dittatore intento solo a spargere sangue. Ciò che più interessava a Wajda era proprio tentare di fare chiarezza su una fase di interregno in cui a un vecchio potere se ne sostituisce un altro: il sogno illuminista, ispirato all’opera di Rosseau, all’uguaglianza dei cittadini, alla redistribuzione equa delle risorse, si concretizzava in un esercizio del potere violento, in cui tutti potevano essere tacciati in qualunque momento di essere dei controrivoluzionari. Esemplare in tal senso la sequenza finale in cui un bambino recita a memoria la Dichiarazione Dei Diritti dell’Uomo, proprio a testimoniare l’involuzione dittatoriale, antidemocratica che aveva intrapreso il nuovo corso storico. Anti spettacolare e attento a fornire una ricostruzione credibile dei fatti, il film di Wajda costituisce una preziosa testimonianza di un complesso periodo storico con cui sarebbe opportuno continuare a confrontarsi per trarne il dovuto insegnamento.
Pubblicato da Pulp Video e distribuito da CG Entertainment, Danton è disponibile in dvd e blu ray in versione originale con sottotitoli e doppiato in italiano. Da vedere.
Luca Biscontini