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Danza come Gestualità - Virgilio Sieni

Creato il 23 giugno 2013 da Scatolaemozionale
Danza come Gestualità - Virgilio Sieni

Chi lo direbbe che dietro la corazza e la personalità di uno dei coreografi italiani più importanti e conosciuti a livello internazionale si celi una persona timida?

Venerdì 7 giugno  a Padova ne il "Colloquio informale con Virgilio Sieni" ho avuto il piacere di conoscere un po' più da vicino questo personaggio che dagli anni '70 in poi si è avvicinato alla danza prima come danzatore e poi come coreografo, individuando in questo passaggio un esigenza naturale mirata alla dimensione dell'ascolto. Numerose sono state le tematiche trattate ed analizzate in queste quasi tre ore di "chiacchierata". 

La cosa che maggiormente mi ha colpita è la ricerca di Sieni, che verte tutta sulla natura e di riflesso sulla propria infanzia. 

E' un percorso che parte a ritroso, ricordando gli odori e i sapori - come il cipresso o l'olio- della sua terra, la Toscana, in una forma quasi "mistica". Per il coreografo danzare è come un mettersi sempre alla prova e predisporsi alla natura e ad ogni sua forma.La danza contemporanea per Sieni, nel passato come oggi, è stata ed è un mezzo che ha dato forma alla sua timidezza, una timidezza che l'ha sempre accompagnato, sin da piccolo, in ogni tipo di attività. La danza però, a differenza di tutti gli altri ambiti, gli ha permesso di indagare attraverso il proprio corpo una diversa forma di comunicazione, che sta al di là di ogni parola o azione.La danza di Sieni è una danza particolare perché si differenzia dalle altre. Le sue coreografie ricercano una "perdita del corpo danzante per attingere ad una gestualità". La danza diventa così una presenza solitaria, dove c'è un corpo solitario che esclusivamente agisce. Alla base c'è il movimento puro, naturale del corpo che si muove per moduli, un corpo che crea percorsi.La percezione della fisicità diventa, dunque, importantissima.Durante la conversazione sono stati citati diversi suoi lavori (ricordo tra i vari "La natura delle cose" e "Atlante Bianco"), ma c'è stato un lavoro in particolare, di cui ha parlato, che si intitolava Osso, presentato a Santarcangelo Festival nel 2005, che mi ha colpito per diverse cose. Prima fra tutte: in scena con Sieni c'è un uomo di 80 anni, Fosco, suo padre, che non ha mai danzato ma che nella vita ha fatto ben altro. Sieni lo porta con se sul palco, creando un dialogo fisico col padre, prossimo alla fine di un ciclo, per imparare a conoscersi più da vicino. 
Danza come Gestualità - Virgilio Sieni

In questo lavoro c'è il rispecchiarsi delle generazioni che si rivela nei i movimenti del figlio nell'eco di quelli del padre,  creando una conversazione fatta di gesti che compongono quasi un archivio privato.
Il lavoro è composto da segmenti brevi e precisi che danno vita ad un dialogo fisico. Sieni lo descrive così: 

"S'insinuano energie sottili, chimiche, marginali, nascoste che portano all'ascolto del corpo, in una forma quasi vibratile. Una serie di micro-movimenti e punteggiature che creano un lavoro sottovoce."

Proprio la particolarità della danza e dei lavori di Sieni lo ha portato a fondare l'Accademia sull'arte del gesto nel 2007 a Firenze. Qui si lavora sul senso del corpo e del suo movimento, in particolar modo i percorsi proposti tendono a mettere in relazione l'uomo con la natura del proprio territorio, dando vita a un sistema di trasmissioni e scambi fondato sull'incontro tra le pratiche del corpo e dello sguardo. Numerose sono le competenze coinvolte in questo progetto, da storici dell'arte, a filosofi, musicisti, coreografi, artisti con lo specifico intento di dare vita a dei percorsi con una precisa impronta umanistica e tecnica.

Sicuramente un personaggio interessante, innovatore, sperimentatore. 
Quando si parla della danza di Virgilio Sieni, secondo me, si parla di qualcosa di più sottile che va molto al di fuori del "semplice" spettacolo, ma abbraccia una volontà di comunicazione mirata alla pura gestualità e al riscoprire il rapporto che ha l'uomo con se stesso, la natura e ciò che lo circonda che non è decisamente da tutti.
Potremo seguirlo più da vicino nei prossimi giorni a Venezia, nella Biennale Danza, dove è il direttore artistico.
Se volete maggiori dettagli, vi ho insinuato un po' di curiosità, qui sotto tutti i link in cui poter navigare per trovarne un po' di più.

www.sienidanza.it

www.labiennale.org/it/danza/programma/sieni.html

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