Absalom Kibanda, noto giornalista tanzaniano nonché presidente del Forum dei direttori di giornale del suo Paese, è stato aggredito, la notte tra lunedì e martedì di questa settimana, mentre faceva rientro nella sua casa a Dar es Salaam.
Gli aggressori lo hanno ferito con lame da taglio e picchiato con violenza fino a fargli perdere i sensi.
L’uomo, attualmente, si è trasferito in Sudafrica per sottoporsi a indispensabili cure mediche.
Kibanda da tempo è sotto processo per i suoi accusatori in quanto ritenuto responsabile di “tradimento”, perché i contenuti dei suoi articoli, tutti quelli pubblicati sul quotidiano “Tanzania Daima”,accusano apertamente la polizia locale di essere strumento intimidatorio del potere politico contro ogni forma di opposizione o dissenso.
La gravità del caso, accanto all’assurdità dell’accusa,che dimostra purtroppo l’inesistenza in Tanzania di poter portare avanti un dibattito politico autenticamente democratico, è la conta dei numeri dei reporter e corrispondenti finora aggrediti malamente o uccisi.
Nell’arco di sei mesi, infatti, Kibanda è la quinta vittima .
E la “cosa” facilmente non si fermerà.
E, a conferma dell’assenza di ogni trasparenza, i responsabili dell’aggresione a Kibanda, che egli dice di essere ben tre di numero, non sono stati ancora né individuati, né arrestati.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)