Comincia al New Hotel Africa, l’albergo dove si ritrovavano i dirigenti anti-colonialisti, e prosegue al ristorante New Zahir, dove Che Guevara pianificò una rivoluzione in Congo.
È una proposta turistica e anche presa di coscienza di un passato importante, per Dar es Salaam e tutto il continente.
L’idea di un tour nel passato anti-colonialista della principale città della Tanzania l’ha avuta Mejah Mbuya, giornalista consapevole che da raccontare e da vedere c’è davvero molto.
“Negli anni ’60, ’70 e ’80 del secolo scorso -egli dice - Dar es Salaam è stata il centro di un movimento di lotta , che ha collegato tra loro paesi come Sudafrica, Namibia, Malawi, Zambia e Zimbabwe, che allora si chiamava Rhodesia”.
Per riscoprire questo passato Mbuya ha fondato un’agenzia turistica che si chiama Africa Roots, radici africane.
Ogni settimana porta in giro a piedi o in bicicletta turisti africani, europei o nordamericani che ai tradizionali safari o alle spiagge di Zanzibar preferiscono altro.
AVisitano ,per esempio, l’edificio scalcinato con la targa del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), nato proprio qui nel 1962. O gli uffici dell’African National Congress (Anc) dove sempre in quell’anno Nelson Mandela concordò con Oliver Tambo la creazione di Umkhonto we Sizwe, il braccio armato del movimento anti-apartheid.
Un’altra tappa obbligata è il New Hotel Africa, divenuto celebre per le descrizioni di Ryszard Kapuscinski degli incontri tra Kenneth Kaunda, Robert Mugabe, Eduardo Mondlane e Sam Nujoma.
Aromi rivoluzionari anche al ristorante New Zahir, dove Che Guevara definì i piani di un tentativo insurrezionale, che avrebbe dovuto rovesciare il regime di Mobutu.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)