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Daredevil – season 1

Creato il 21 aprile 2015 da Arpio

daredevil-tv-series-charlie-coxQuando, qualche tempo fa, la Marvel e Netflix hanno annunciato questa nuova serie tv, quello che tutti ci siamo chiesti fu: riuscirà questa sera a battere il film su Devil? Riuscirà un nuovo attore ad essere meglio dell’uomo senza paura interpretato al cinema da Ben Affleck? Ahahah, momento ilarità. In realtà quelle domande non se le è poste nessuno, perché è ovvio che questa serie sarebbe stata migliore del film e che il nuovo attore, Charlie Cox per specificare, sarebbe stato migliore di Ben Affleck. La domanda che tutti ci siamo posti, invece, è che cosa avremmo dovuto aspettarci da questo show. Sapevamo già che la storia sarebbe stata in continuity con il MCU, ma avrebbero dato a Devil un marchio simile a quello del fumetto, molto noir e dark, o avrebbero trasformato il Cavaliere Marvel in una mammoletta bisognosa di amici per risolvere i casi, come è capitato per le serie tv di Arrow e The Flash?

Che dire? Chi ha visto anche solo il pilot della serie lo sa già: questo show è una fottuta bomba. Un capolavoro (supereroistico) che in pochi si sarebbero aspettati. Devil arriva, infatti, nel Marvel Cinematic Universe sconvolgendone i tratti caratteristici: via gli sketch semi-comici, le forti luci della fotografia e gli smaglianti sorrisi. Daredevil è una serie dark, girata quasi completamente nelle ore buie e nei vicoli di Hell’s Kitchen. Niente rifugio super tecnologico o team di amici del cuore che danno una mano. Solo un uomo che cerca di fare la cosa giusta, a volte sbagliando addirittura. Daredevil si distingue dagli altri supereroi, perché non affronta minaccia galattiche, supercattivi o uomini impossibili…lui si batte contro i criminali comuni, contro la mafia e la malvagità umana.

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La storia narrata in questa prima stagione, comunque, ci riporta agli albori del personaggio. Daredevil non ha ancora il suo caratteristico costume rosso, ma indossa una maglia nera e un fazzoletto a coprire quasi completamente il volto. Un costume che dapprima non sembrava essere piaciuto molto a tutti, ma che chi conosce i fumetti ha saputo subito individuare nel costume “pre-daredevil”, creato da Frank Miller e John Romita Jr in occasione de L’uomo senza paura, la miniserie nella quale vengono reinventate le origini del supereroe in maniera molto più dark e violenta, rispetto a quanto aveva fatto anni prima Stan Lee. Nella miniserie Matt era ancora uno studente universitario, che di notte si trasformava in un vigilante vestito di nero. Nella stessa miniserie conosce Elektra, amante e rivale, che compare nel film con Ben Affleck e in un lungometraggio tutto suo, ma che in questa serie viene nominata solamente in un flashback come “quella ragazza greca”.
Antagonista della serie, invece, è il solito Wilson Fisk aka Kingpin, interpretato magistralmente da Vincent D’Onofrio (che ricordiamo un po’ più magro in Men in Black, nella parte dell’Edgarabito…o come Palla di Lardo di Full Metal Jacket, ma vabbè). Fortunatamente stavolta Fisk rimane della sua consueta carnaggione, mentre nel film era improvvisamente diventato afroamericano. Non è una questione razzista, ma se nel fumetto un personaggio ha una certa etnia non vedo il senso di dovergliela cambiare (su questo argomento ritorneremo quando dovrò recensire il nuovo Fantastic 4). A cambaire “colore”, invece, è Ben Urich, qui interpretato da Vondie Curtis-Hall.

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Ma, alla fine, perché questa serie è stata una vera bomba? Per i cazzottoni acrobatici di Devil? Per i flashback fighissimi con il padre e con Stick? Per la cattiveria di alcuni personaggi? Sì, tutto questo sicuramente ha dato una grossa mano alla serie, ma i veri motivi sono altri: la scrittura e la regia. I 13 episodi che compongono questa prima stagione, infatti, sono concepiti come un unico film di circa 13 ore, nel quale la tensione si va alzando sempre di più, senza mai crollare. Non c’è una puntata che non meriti di essere vista e rivista, mai un calo di tensione, mai della noia. Dall’altra parte abbiamo la regia. Sembra, infatti, che negli ultimi anni le serie tv siano state riscoperte da tutti. Attori che dal cinema passano agli show televisivi, grandi registi che si cimentano a scrivere o dirigere episodi e stagioni. Daredevil è l’esempio lampante di come la regia possa fare la differenza fra una serie carina e una serie eccezionale. Piani sequenza come se non ci fosse un domani (il più bello ed emozionante è ovviamente quello del secondo episodio: 6 minuti di cazzotti in piano sequenza all’interno di un corridoio stretto), inquadrature evidentemente studiate, fotografia impeccabile. Ecco perché Daredevil è una fottuta figata!
Se proprio, però, dovessi dire cosa di questa serie mi ha fatto storcere il naso, non potrei che puntare il dito contro due elementi: la sigla iniziale, piuttosto insignificante e bruttina; e il costume da Daredevil finale…troppo simile a quello dei film con Affleck.

 

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Daredevil, comunque, è solo il primo di quattro eroi che presto invaderanno Netflix. Presto arriverà AKA Jessica Jones, seguito poi da Iron Fist e Luke Cage. Le quattro serie, infine, convergeranno in unica serie: The Defender. Dalla Marvel, comunque, dicono che se i personaggi avranno successo potrebbero anche apparire al cinema…magari nella Civil War, aggiungo io, visto che Devil ricopre un ruolo particolare al suo interno nei fumetti. Daredevil e le altre serie, comunque, rimangono sempre all’interno del MCU, anche se non si è mai visto nessun riferimento diretto al team dei Vendicatori (solo accenni indiretti, oltre al giornale che Urich ha incorniciato con in prima pagina “La caduta di New York”).



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