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Darfur /Una mattanza nel silenzio generalizzato del resto del mondo

Creato il 11 dicembre 2013 da Marianna06

 

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Almeno cento persone sono rimaste uccise, ancora in questi ultimi giorni, nella regione africana del Darfur nel corso di scontri che l’opinione pubblica internazionale ,e coloro che dovrebbero impedire che ciò avvenga impunemente, fanno passare sotto silenzio (la cosa ormai  non fa più notizia  come accadeva anni addietro) e, soprattutto spacciano questi efferati delitti per inevitabili conseguenze di scontri tribali.

Si parla ,infatti, di scontri tribali per l’Africa in generale ogni volta che non si vuole comprendere realmente ciò che accade.

E’ un modo per lavarsene le mani e mettere a tacere la propria coscienza. E nessuno protesta. Mai.

Da fonti locali si riferisce che le vittime ultime sono dei militari ciadiani, una pattuglia mista, che ha avuto la disavventura d’imbattersi, dicono, nella tribù indigena dei  Salamat.

La gravità resta ed è  che, dal 2003 ad oggi, nel Darfur(fonte Onu) ci sono stati circa 300 mila morti e due milioni di sfollati, che vivono attualmente in condizioni molto precarie in campi profughi.

Lì dove è difficile condurre un’esistenza normale e in cui  si è sottoposti, a causa della promiscuità e della carenza di assistenza adeguata, perché difficilissima se non addirittura impossibile, ad ogni genere di pericoli.

Come gli stupri, ad esempio, per le donne .Giovani e no, indifferentemente.

Furti e ruberie. Violenze sui bambini.

 

    a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

ndr.) Nella foto in alto l'immagine di uno dei tanti campi profughi del Darfur


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