Già,apparentemente. Perchè ogni persona ha un lato umano, anche il peggior inetto, delinquente o disadattato che sia. E troppe volte la nostra cultura dell'apparenza ce lo fa dimenticare. Abe è innamorato di Miranda, una bellissima ragazza incontrata per caso a un matrimonio: lei è malata, depressa, irrealizzata. Ogni suo progetto futuro è andato in fumo e non trova più alcuna ragione per sopravvivere. Ovviamente disprezza Abe, e non si premura neanche di nasconderglielo: ma la disperazione e la tragica mancanza di alternative la spingono ad accettare la sua proposta di matrimonio. Ma Solondz non racconta favole, si limita ad osservare le persone, o meglio un certo tipo di persone. E questa storia finirà come deve finire... al netto di qualche sorpresa.
Dark Horse è un film spiazzante, anche (soprattutto) per i fan del regista, che all'inizio stentano a riconoscere il suo tocco in quest'opera che, seppur tragicamente, dapprima strappa non poche risate per sarcasmo e humor nero. Salvo poi, a poco a poco, ritornare nei binari consoni e farci amaramente riflettere su quanto sia difficile (per tutti!) ritagliarsi uno spazio in mezzo alla 'normalità' . Magari non vincerà il Leone d'Oro, ma potete star certi che questo piccolo film vi scuoterà almeno un pochino, e forse una volta usciti dal cinema guarderete il mondo con occhi diversi.
VOTO: ****