Non mi capita spesso di stare alzata fino alle tre del mattino per finire un libro; in questo caso non solo è capitato la prima volta, ma anche alla seconda rilettura. La Farfalla di pietra, primo libro di una trilogia che –ahimè- in Italia non ha avuto tanto successo, mescola in modo originale e accattivante il puro fantasy, con maghi, strani poteri e cattivi degni di questo nome, con altri risvolti quasi da complotto politico.
Ci troviamo a Ixia, dove il Comandante ha preso il potere dopo un colpo di stato contro il re e ora governa in quella che potrebbe sembrare una rigida dittatura militare. In questo clima Yelena è stata condannata a morte per omicidio. Sotto il Comandante non c’è pietà per chi commette un crimine del genere, nessuna speranza… a parte l’alternativa che le viene proposta poco prima di essere mandata al patibolo.
Valek, maestro dei veleni e spietato assassino al servizio del Comandante, le fa un’offerta che non può rifiutare: diventare l’assaggiatrice ufficiale e avere salva la vita. Ma è davvero così semplice?
Yelena deve imparare ad adattarsi al nuovo ruolo, superando le prove a cui Valek la sottopone senza sosta e difendendosi da tutti quelli che cercano di ucciderla che, diciamolo, dovrebbero prendere il numero e mettersi in coda visto quanti sono. Eppure un aiuto insperato le arriva proprio da Valek, l’affascinante e misterioso mentore che la prende sotto la propria ala. La tensione tra i due è quasi snervante ma non priva di momenti intriganti.
Un altro aiuto le viene da due soldati con cui entra in contatto durante un’esercitazione, Ari e Janco. I due diventano suoi maestri in tutte quelle arti che Valek non ritiene di doverle insegnare, come forzare serrature e combattere con il bastone, ma che invece si riveleranno molto utili. Perché qualcuno sta cercando di sabotare i negoziati con Sitia, il paese confinante, e Yelena viene avvelenata mentre svolge il suo ruolo di assaggiatrice.
E’ questo il momento in cui si scopre qualcosa di più sul suo passato e su come sia finita in cella per omicidio. Intrighi del passato e del presente finiscono per convogliare tutti i personaggi in un finale davvero mozzafiato, dove Yelena dovrà prendere coscienza dei propri poteri e quindi rassegnarsi a lasciare Ixia, dove chi possiede poteri magici viene giustiziato senza possibilità di appello. Insomma, un vero turbine di avvenimenti che trascinano a continuare la lettura fino all’ultima pagina.
Come ho detto prima non ha avuto successo e infatti è difficile trovare gli ultimi due libri della trilogia, che invece meriterebbero. Il mistero dell’editoria italiana mi lascia sempre più perplessa, dato che viene dato spazio a libri pessimi, mentre racconti come questo, coinvolgenti e decisamente ben realizzati, cadono nel vuoto. Consiglio questo libro a chi apprezza intrighi e misteri, ma anche un tocco di humor. Io non ho saputo resistere!
Magazine Libri
Maria V. Snyder
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