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Dark Places - Nei posticini oscuri di Charlize Theron

Creato il 27 ottobre 2015 da Cannibal Kid
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Dark Places - Nei posticini oscuri di Charlize TheronDark Places - Nei luoghi oscuri (USA, UK, Francia 2015) Titolo originale: Dark Places Regia: Gilles Paquet-Brenner Sceneggiatura: Gilles Paquet-Brenner Tratto dal romanzo: Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn Cast: Charlize Theron, Nicholas Hoult, Christina Hendricks, Tye Sheridan, Chloë Grace Moretz, Sean Bridgers, Corey Stoll, Drea de Matteo Genere: dark Se ti piace guarda anche: Devil's Knot - Fino a prova contraria, Rectify, Cold Case
Signora Gillian Flynn, lei è condannata. Condannata a saper scrivere dei buoni thriller. Lo dico senza manco aver mai letto una pagina dei suoi lavori. Mi è bastato vedere L'amore bugiardo - Gone Girl per capirlo e con Dark Places ne ho avuto la conferma. Dark Places quindi è un nuovo giallo della Madonna? No. Poteva tranquillamente esserlo se sulla sedia da regista si fosse seduto di nuovo David Fincher, o un nome analogo. Ammesso e non concesso siano in circolazione nomi analoghi a David Fincher e ne dubito. Forse giusto Brian De Palma oggi come oggi può essere considerato un thrilleraro degno del confronto. Di certo non lo è Gilles Paquet-Brenner, l'autore francese di questa trasposizione cinematografica che aveva già girato il valido La chiave di Sara e il ridicolo Walled In - Murata viva e che qui dirige in maniera anonima, una volta si sarebbe detto “televisiva” in senso dispregiativo, ma al giorno d'oggi risulterebbe semmai un complimento.
Dark Places - Nei posticini oscuri di Charlize Theron
Se a livello registico Dark Places non lascia il segno, allora perché accuso comunque lei, Signora Gillian Flynn, di essere una grande autrice thriller? Perché la storia da lei imbastita è anche in questo caso molto ben imbastita, cattura l'attenzione fin dal primo istante, presenta diversi colpi di scene e svolte non del tutto prevedibili e riesce a creare un nuovo caso parecchio accattivante. Non tanto quanto la vicenda di L'amore bugiardo, ma insomma, comunque non è male. A peccare nell'intreccio narrativo è giusto la parte finale, che diventa troppo assurda e inverosimile.
ATTENZIONE SPOILER Nella stessa sera, nella stessa casa, avvengono tre omicidi per mano di due assassini differenti, che entrano in azione per motivi del tutto indipendenti e separati. Ma che razza di congiunzione astrale di sfiga dev'esserci perché si verifichi una cosa del genere? Ed è possibile che, in mezzo ai due colpevoli litiganti, venga messa in prigione una terza persona innocente, solo perché si tratta di un metallaro satanista?
...Beh, a pensarci bene quest'ultima cosa è già più probabile. FINE SPOILER
Gillian Flynn, nel finale lei ha esagerato con la voglia di stupire e di tirare fuori la “shyamalanata” a ogni costo, ma tutto sommato ha realizzato una bella storia thriller. Un “cold case” in cui si alternano il 1985, anno in cui una donna e le sue due figlie sono state massacrate in maniera misteriosa, e il presente, in cui vediamo l'unica figlia sopravvissuta ripercorrere il caso e cercare di capire se il colpevole è davvero suo fratello, come ha sempre creduto, oppure no. Nella parte della survivor troviamo Charlize Theron, alle prese con un'interpretazione non del tutto convincente e alle prese di nuovo con Nicholas Hoult, qui in versione psyco nerd e poi ritrovato in versione psyco albino in Mad Max: Fury Road.
Dark Places - Nei posticini oscuri di Charlize Theron
Se all'inizio l'aspetto più interessante della pellicola è vedere come è cresciuta una reduce di un fatto di cronaca nera tanto inquietante, nella seconda parte questo aspetto perde un po' di fascino e le attenzioni si concentrano soprattutto sul passato, sul vedere cos'è successo tra il ragazzino metallaro Tye Sheridan, quello di Mud e The Tree of Life, e una Chloë Grace Moretz parecchio calata nella parte della rebel girl.
Dark Places - Nei posticini oscuri di Charlize Theron
Nonostante l'alternarsi tra due piani temporali, la vicenda prosegue in maniera fin troppo lineare e la parte conclusiva scivola un po' troppo nei territori dello “spiegone”. Rispetto alla cattiveria di L'amore bugiardo, in Dark Places si preferisce invece terminare su sentieri meno dark e più positivi. Con una dose maggiore di bastardaggine e soprattutto con un grande regista dietro la macchina da presa ne sarebbe potuta uscire una pellicola parecchio più tesa e convincente. Così è uscito un film riuscito solo a metà, ma in cui si nota in maniera chiara che lei, cara Gillian Flynn, ha un talento innato per il thriller. E per questo la condanno a scrivere almeno un'altra decina di gialli su questo livello. O anche meglio. (voto 6+/10)

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