Dati AGCom aprile 2011

Creato il 06 maggio 2011 da Episteme

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Sul sito dell'AGCom sono stati pubblicati i dati relativi al pluralismo politico ed istituzionale dei telegiornali italiani, riferiti al mese di aprile 2011. La campagna elettorale per le elezioni amministrative che si terranno a metà maggio ha avuto un duplice effetto: da un lato i dati sono stati pubblicati con notevole anticipo - almeno una decina di giorni - rispetto al consueto standard tenuto dall'Autorità; dall'altro le esigenze di monitoraggio e verifica richieste proprio dal periodo di campagna elettorale hanno reso preferibile una pubblicazione in più tranche. Nell'attesa che venga pubblicato dunque il file riepilogativo con i dati del mese, essi sono disponibili ai seguenti link: Parte I, Parte II, Parte III e Parte IV.
Le ore complessive di informazione politica si sono attestate poco sotto il valore 200, il più alto dell'anno a parte febbraio.
Proprio le esigenze della campagna elettorale avrebbero dovuto rinforzare il vincolo della par condicio nei telegiornali, e garantire una distribuzione più equa del tempo tra le varie forze dello scacchiere politico nazionale.
Come però si può vedere dai dati, non è andata per niente così, ed aprile risulta anzi essere il mese per il momento meno equilibrato di tutto il 2011.

Dati AGCom aprile 2011


Rispetto ai mesi precedenti si nota un calo della componente istituzionale, del tutto prevedibile in un mese di preparazione ad un importante appuntamento elettorale, in favore della parte più prettamente politica, eppure di tale spazio lasciato improvvisamente libero se ne appropria in maniera invasiva il PdL, vero dominatore incontrastato - assieme al Governo - dei telegiornali italiani.
Pressoché tutte le altre formazioni subiscono un calo importante del tempo a loro disposizione, ed a risentirne maggiormente paiono essere le forze di opposizione.

Dati AGCom aprile 2011 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


Come si vede dagli istogrammi, le istituzioni hanno avuto un calo piuttosto sostanzioso tra marzo ed aprile, passando al 53% medio. Sono in calo sia il Governo che il Presidente del Consiglio, attestati rispettivamente al 22% circa ed al 14% circa del tempo complessivo (-6% complessivo). Secondo una prassi ormai stabilizzata, tra i telegiornali principali è il TG1 ad essere maggiormente generoso con le cariche istituzionali, affiancato in questa occasione dal TG2. Al contrario, è il TG4 quello che vi dedica lo spazio minore.

Dati AGCom 2011 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


La maggioranza letteralmente esplode: cresce di oltre il 10% su base mensile e si attesta al suo maggior valore da inizio anno. Il PdL fa la parte del leone in questo frangente, con oltre il 20% del tempo complessivo.
Al contrario in fortissimo calo l'opposizione, che perde un altro 3% da marzo - circa il 10% da febbraio - e si attesta al 21%. Naturalmente è il Partito Democratico a soffrire maggiormente della riduzione dello spazio destinato alle forze di opposizione, ridotto all'11% dello spazio complessivo con un costante calo di un punto percentuale al mese.
Il valore dell'opposizione è forse il più importante dei tre del grafico: poiché istituzioni e maggioranza fanno generalmente parte della medesima parte politica - Presidente della Repubblica e Presidente della Camera non smuovono le percentuali in maniera significativa - si può ben dire come il tempo messo a disposizione della compagine berlusconiana sia circa il quadruplo di quello a cui sono relegate tutte le forze di opposizione, laddove la legge vorrebbe invece fosse il doppio.

Dati AGCom aprile 2011 aggregati per
area politico-culturale


Il violento incremento del tempo messo a disposizione al Popolo della Libertà naturalmente impatta anche sulla suddivisione per area politica: il centrodestra diventa formazione preponderante con un 46% medio (+14% su marzo), mentre il centrosinistra arretra al 32% medio (-7% su marzo). Per entrambi gli schieramenti si tratta di limiti estremi, rispettivamente in positivo ed in negativo, ancora mai toccati nel corso dell'anno. Fortemente penalizzato anche il centro moderato, mentre le formazioni di destra si mantengono su livelli dignitosi. Al solito, quasi del tutto assente dallo spazio mediatico la sinistra estrema.

Dati AGCom 2011 aggregati per
area politico-culturale


Sono stati principalmente i telegiornali dell'area Mediaset a dare spazio ai partiti di centrosinistra, TG4 e Studio Aperto in primis, mentre le reti di Telecom Italia (La7 e MTV) sono quelle dimostratesi più avare verso le formazioni progressite.

Dati AGCom 2011 aggregati per mese


Esaminando in dettaglio l'andamento delle singole formazioni su base mensile si possono notare alcuni trend consolidati e alcune inversioni di tendenza: PD e FLI continuano il loro calo a ritmi più o meno costanti, e se il primo resta comunque la seconda formazione politica sulla scena, il secondo rischia ormai la scomparsa dai teleschermi; UdC e SEL sembrano aver trovato un punto di equilibrio intorno al quale oscillano, mentre l'IdV ha mostrato nell'ultimo mese un balzo in avanti probabilmente riconducibile anche alle tematiche sulla giustizia, che tanto hanno fatto discutere, sollevate nel mese di aprile.
Il fortissimo incremento del PdL, che compensa conservando anche un certo margine il calo di Governo e Presidente del Consiglio, ridisegna completamente i rapporti tra i partiti: la formazione berlusconiana da sola occupa il doppio del tempo del PD, ed il 25% in più circa di tutta l'area di centrosinistra.
Pur essendo un'analisi puramente quantitativa, non in grado di esaminare il modo e l'approccio con cui lo spazio politico è stato distribuito tra i vari partiti, è indubbio che i valori di aprile costituiscono un segnale molto preoccupante per la salute dell'informazione in Italia, e questo in special modo in un periodo delicato come la campagna elettorale.
Come già nel mese precedente, il TG4 riesce a dimostrarsi il più equilibrato in assoluto, seguito da TG3 e MTVFlash. Tuttavia è innegabile come la riduzione del tempo dell'oppposizione ad un risicato 20% sia il segnale di un severo problema nel meccanismo dell'informazione italiana, che autorizza a pensare ad un controllo reale dei media in grado di intensificarsi nei momenti di campagna elettorale allo scopo di pilotare a piacimento le opinioni dei cittadini.

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