Dati AGCom maggio 2012

Creato il 18 giugno 2012 da Episteme

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Dal punto di vista politico il mese di maggio 2012 è stato segnato da una moltitudine di appuntamenti elettorali, tanto all'estero quanto in Italia. Le elezioni amministrative di maggio hanno segnato un profondo e radicale mutamento del panorama politico italiano, spazzando letteralmente via il dominio di PdL e Lega da numerosissime realtà locali, segnando un avanzamento del centrosinistra che ora si ritrova egemone nella stragrande maggioranza delle realtà al voto ed evidenziando un dirompente ingresso sulla scena del MoVimento 5 Stelle, che smette di essere un comprimario di lusso nelle competizioni elettorali per giungere allo status di formazione in grado di lottare alla pari con le coalizioni classiche per la conquista delle amministrazioni locali.
C'era in qualche modo da attendersi che i tempi politici in televisione, sintetizzati dai dati forniti dall'AGCom, rispettassero in qualche modo l'esito delle elezioni: considerato che primo turno e ballottaggi si sono consumati nella prima metà del mese, il vincolo della par condcio avrebbe potuto solo parzialmente riequilibrare l'inevitabile tendenza a offrire maggiori spazi alle formazioni vincitrici.
Tuttavia, e questa è la profonda anomalia - ed il profondo interesse - dei dati AGCom, non è andata così.

Dati AGCom maggio 2012


L'analisi dei dati grezzi, infatti, evidenzia come l'attenzione dei media si sia andata concentrando prevalentemente sul Governo a discapito del Parlamento: nei telegiornali, in sostanza, si è preferito lasciare maggiore spazio agli impatti delle elezioni sulla tenuta e sulle possibilità di azione del Governo rispetto alla notizia delle vittorie e delle sconfitte politiche in sé stesse. Fare un confronto con i dati del mese precedente, dominato dallo scandalo Lega Nord, è ovviamente poco significativo, ed in effetti si può notare come i dati di maggio si leghino molto facilmente a quelli dei primi tre mesi dell'anno, quasi ignorando la peculiarità elettorale del mese appena trascorso.
Un punto essenziale per tutte le analisi effettuate sui dati di maggio 2012 riguarda l'assenza di una voce specifica nei dati AGCom per il MoVimento 5 Stelle, raggruppato nella voce "Altro". Oltre a non rendere visibilità dei dati televisivi effettivamente ottenuti dal MoVimento, questo fa sì che l'analisi dei dati aggregati per istituzioni, maggioranza ed opposizione escluda a priori il valore della formazione grillina, in quanto i dati sotto la voce "Altro" non possono essere univocamente attribuiti ad un'area specifica. Considerata la grande visibilità televisiva ottenuta dal MoVimento 5 Stelle a seguito di queste ultime amministrative, i dati reali attribuibili alle forze di opposizione sono quindi nettamente più alti rispetto a quelli che emergono dalle tabelle e dai grafici riportati.

Dati AGCom maggio 2012 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


Dati AGCom 2012 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


Come emerge dai dati relativi alla suddivisione per istituzioni, maggioranza e opposizione, sono le prime a riappropriarsi della scena televisiva dopo un mese dominato dai diamanti e dai lingotti di Belsito. Le istituzioni tornano al di sopra della maggioranza assoluta, ed in particolar modo Presidente del Consiglio e Governo appaiono in rapida risalita dal mese scorso (+7%) anche se non ancora ai livelli dei primi tre mesi dell'anno. Maggioranza ed opposizione si spartiscono quanto resta: gli strascichi del caso Lega, e naturalmente la sua pessima prestazione elettorale, garantiscono alle forze di opposizione un lusinghiero - pur sempre il secondo valore dell'anno - quanto non gradito 16%, mentre le forze di maggioranza unite assieme raccolgono il 32%. Il dato, per quanto squilibrato rispetto alle norme della par condicio, non si discosta in maniera eccessiva dagli standard a cui la televisione italiana ha abituato la popolazione; ciò che colpisce sono simili dati in periodo elettorale, quando l'analisi delle vittorie e delle sconfitte, le interviste ai segretari di partito ed i riposizionamenti strategici in funzione degli appuntamenti successivi la dovrebbero far da padrone.
Analizzando la suddivisione per telegiornale, si nota poi come le istituzioni siano state privilegiate su SkyTG24 e TG2; la maggioranza ha avuto i suoi maggiori spazi su RepTV30 e TG4 mentre l'opposizione ha ottenuto maggiore visibilità su MTV Flash e Studio Aperto.

Dati AGCom maggio 2012 aggregati per
area politico-culturale


Dati AGCom 2012 aggregati per
area politico-culturale


Passando all'analisi dei dati per area politico-elettorale, spicca in primo luogo l'altissimo valore ottenuto dalla voce "altro", competitiva per la prima volta con quelle delle aree codificate. Si tratta, naturalmente, dell'effetto generato dal successo elettorale del MoVimento 5 Stelle, non codificato con una voce propria e quindi inserito nel calderone delle voci residuali.
A fare le spese di questa crescita così violenta (oltre il 300%) è in primo luogo il centro moderato di Fini, Casini e Rutelli: anche in questo caso si tratta di un effetto delle votazioni, che hanno visto il Terzo Polo passare ad attore marginale della competizione elettorale italiana, invece che il tanto atteso ago della bilancia tra centrodestra e centrosinistra. Con appena il 4,5% il centro riesce a fare peggio del mese di aprile, in cui però quasi metà del tempo totale dei telegiornali era occupato dalla Lega Nord.
Proprio la destra di stampo leghista viene (assieme alle altre formazioni di area) ridimensionata al 16%, un valore comunque piuttosto alto in termini assoluti e in linea con quanto ottenuto nei primi tre mesi dell'anno: è difficile individuare quanto nel tempo dedicato alla Lega sia derivante dalla componente elettorale e quanto dalla componente scandali, solo le analisi dei prossimi mesi e la curva che esse individueranno permetterà di capire quanto gli strascichi degli scandali leghisti impatteranno nell'immagine del partito.
Il centrodestra ottiene il 26% del tempo complessivo, più alto del valore di aprile ma nettamente inferiore a quello dei primi tre mesi dell'anno: la sconfitta elettorale sicuramente si fa sentire in un simile, pessimo, risultato televisivo.
Il centrosinistra, dal canto suo, non arriva al 32%. Sicuramente un valore nettamente più alto di quello di aprile, ma inferiore a quello dei primi tre mesi dell'anno. Dopo la sproporzione tra tempo istituzionale e politico, la seconda anomalia di questo mese di maggio si rileva proprio nel tempo dedicato alle formazioni progressiste. Il centrosinistra, in termini di consenso e di amministrazioni conquistate, è sicuramente l'area politica vincitrice delle elezioni 2012. Questa vittoria, tuttavia, non si è riflessa in una maggiore presenza televisiva, schiacciata tra un centrodestra presente ben oltre i suoi risultati, e l'arrembante crescita del MoVimento 5 Stelle, trattato da tutti i media come il vero fenomeno elettorale e oggetto quindi di un tempo televisivo anch'esso sproporzionato rispetto al valore assoluto dei risultati elettorali.
A livello di singolo telegiornale, si nota come la Lega Nord sia rimasta un tema di primo piano soprattutto su Studio Aperto e TGLa7. Il centrodestra berlusconiano ha i maggiori tempi su RepTV24 e RaiNews24; considerando l'orientamento dominante di queste testate, si nota il tentativo sulle reti Mediaset di dare poca visibilità ai partiti sconfitti alle elezioni amministrative. Il centro trova maggiore spazio su TG2 e TG1, mentre il centrosinistra ha avuto le sue migliori prestazioni su RaiNews e TG1. Infine, il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto i risultati maggiori su Studio Aperto e RepTV30, dove ha superato il 25% del tempo politico.

Dati AGCom 2012


Scendendo nel dettaglio dei singoli partiti spiccano in primo luogo i risultati delle due formazioni principali: 13,80% al PdL e 11,13% al PD. Se per il primo si tratta del peggior risultato dell'anno ed è inserito all'interno di un trend discendente, per il secondo il valore è appena al di sopra della media dei primi cinque mesi dell'anno. La Lega appare in normalizzazione dopo l'exploit del mese scorso, mentre IdV e SEL ottengono risultati piuttosto buoni se inseriti nel loro storico annuale ma di scarso rilievo in termini assoluti.
Come già evidenziato da altre analisi, infine, spicca la voce dedicata agli altri partiti, ovvero al MoVimento 5 Stelle, che superando la Lega diventa terza voce politica dopo PdL e PD e quinta voce totale dei telegiornali italiani.
L'impressione che si ricava dai dati è quella di un mese normale: l'impatto elettorale si evince soltanto dal prepotente ingresso di Grillo nelle tabelle - sia pure non in maniera esplicita - e non, come sarebbe stato più logico attendersi, da un predominio della formazione che ha vinto le elezioni.
Parlare di un tentativo di marginalizzazione del centrosinistra a livello televisivo è forse esagerato, ma di fatto i numeri evidenziano come queste amministrative 2012 siano state di volta in volta evidenziate o messe in sordina con l'effetto - voluto o meno - di mettere in ombra il risultato ottenuto dall'ala progressista dello scacchiere politico.
Nei prossimi mesi le tanto attese primarie del centrosinistra in vista delle politiche - e lo strascico di discussioni che queste si porteranno dietro - permetteranno di comprendere se a livello mediatico vi sia veramente un tentativo di relegare i progressisti in secondo piano oppure se quanto avvenuto nel mese di maggio resterà un caso isolato.

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