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Un milione di italiani in meno, sono stati sostituiti da 750 mila immigrati.
Un milione in meno di italiani al lavoro in quattro anni: sostituiti però da 750 mila nuovi lavoratori stranieri, che hanno così aumentato quasi del 50% la propria presenza regolare in Italia. A certificare il fenomeno sono gli ultimi dati Istat che misurano il numero di lavoratori in Italia tra il 2007 e il 2011...
Il lavoro immigrato in Italia cresce velocemente nonostante la crisi economica e in alcuni casi anche a causa della crisi stessa. Negli ultimi 4 anni l’occupazione in Italia è diminuita di circa 250.000 unità.
Ma, come dire, è una statistica alla Trilussa. Secondo le tabelle Istat riportate nelle statistiche sulla coesione sociale pubblicate sul sito del ministero del Lavoro gli occupati complessivi sono passati dai 23.222.000 del 2007 a 22.967.000 nel 2011 con un calo di 255.000 unità (-1,09%). Ma il calo è il risultato di una contrazione consistente per i lavoratori con cittadinanza italiana passati da 21.719.000 a 20.716.000 (oltre un milione in meno pari a -4,61%) e un aumento rilevante per gli occupati con cittadinanza straniera. I lavoratori immigrati infatti sono passati dai 1.502.000 del periodo pre-crisi economica a 2.251.000 nel 2011 con un aumento di 749.000 unità (+49.8%). Una lettura corretta del fenomeno deve comunque tener conto di molti aspetti.
REGOLARIZZAZIONE DEL LAVORO NERO. Il risultato è dovuto certamente anche agli interventi per la regolarizzazione dei lavoratori sommersi, soprattutto badanti e colf. La crescita dell’occupazione straniera, poi, tiene conto naturalmente del forte incremento della popolazione residente immigrata (+55,5% tra il primo gennaio 2007 e lo stesso giorno del 2011 passando da 2,93 milioni a 4,57 milioni) mentre la popolazione italiana ha subito un lieve calo (-0,24%).
QUOTE ROSA IN CRESCITA. L’aumento dell’occupazione straniera è stato rilevante soprattutto per la componente femminile con il passaggio da 579.000 unità del 2007 a 960.000 (+65,8%) nel 2011 mentre l’occupazione degli uomini stranieri nello stesso periodo è passata da 924.000 unità a 1.292.000 (+39,8%). Nell’andamento dell’occupazione italiana sono stati penalizzati soprattutto i maschi con il passaggio da 13.133.000 occupati nel 2007 a 12.327.000 (con oltre 800.000 unità in meno e un -6,13%) mentre per le donne si è registrato un calo più contenuto. L’occupazione delle donne con cittadinanza italiana é passata da 8.586.000 unità a 8.389.000 unità con circa 200.000 unità in meno (-2,29%).
LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA. L’occupazione degli italiani è diminuita soprattutto nel Mezzogiorno con un calo da 6.345.000 del periodo pre crisi a 5.922.000 nel 2011 (423.000 posti con un -6,66%) mentre nel Nord gli occupati italiani sono diminuiti da 10.974.000 a 10.565.000 (409.000 posti in meno con un -3,72%). Nel Centro l’occupazione é diminuita di di 173.000 unità (da 4.401.000 a 4.228.000 unità) con un -3,93%. Per gli stranieri l’occupazione nel Nord nel corso della crisi è aumentata da 947.000 unità a 1.360.000 (+43,6%) mentre nel Sud l’aumento è stato del 71,3% passando da 171.000 unità a 293.000. Un aumento consistente del lavoro immigrato si è registrato anche per il Centro con un +55,3% (da 385.000 a 598.000).
I DATI SULLA DISOCCUPAZIONE. Ma a fronte di un forte aumento dell’occupazione c’é anche una crescita consistente della disoccupazione, fatto che ha spinto il Governo a riflettere sull’opportunità di un nuovo decreto sui flussi. Se i disoccupati nel complesso in Italia sono passati dall’inizio della crisi al 2011 da 1.506.000 a 2.108.000 (+39,9%) con un tasso di disoccupazione salito dal 6,1% all’8,4% le percentuali sono ancora più significative per gli stranieri. Tra gli immigrati i disoccupati sono più che raddoppiati (da 136.000 a 310.000 con un +127,9%) portando il tasso di disoccupazione dall’8,3% al 12,1%. Per gli italiani i disoccupati sono cresciuti da 1.370.000 a 1.798.000 (+31,2%) portando il dato sulla disoccupazione dal 5,9% all’8%. source
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ECONOMIA, SOCIETÀ